Darmian: "Per me Padova-Torino è chiusa"
Matteo Darmian ha la faccia pulita del bravo ragazzo, di colui che in campo usa la grazia e non le maniere forti. Piace alla gente del Toro per la sua educazione, che in campo si trasforma in determinazione, un giocatore equilibrato che gioca a testa alta senza mai perdere la concentrazione. Gli è successo una volta sola, a Brescia, con quello sciagurato autogol, che però non ha intaccato la sua sicurezza. "Volevamo andare entrambi sulla palla, il mio equilibrio era ormai precario, ho cercato di metterla in angolo, purtroppo cadendo l'ho sbattuta in rete. Non mi sono però fasciato troppo la testa". E' proprio la sua tranquillità l'arma di un giocatore in crescita, sul quale Ventura punta molto, facendolo giocare spesso titolare, con D'Ambrosio che è in pratica diventato la sua riserva: "Tra me e lui non ci sono problemi di posizione, cerchiamo di adattarci l'un l'altro a seconda delle necessità. La nostra solidità difensiva è anche merito degli attaccanti e questo spiega la compattezza del gruppo. Non c'è mai stato un problema attacco, a Brescia abbiamo avuto tante occasioni, a volte siamo più cinici, altre meno". Nel frattempo appare il solito cartello dei compagni che prendono in giro chi va in sala stampa: "Per favore tagliati i capelli. Ridicolo", appare in una delle finestre. Gli autori? I soliti Di Cesare, D'Ambrosio e Antenucci. Questo è lo spirito Toro che piace, ma il ciuffo alla Little Toni dona a Darmian, che lo fa sembrare un giovane d'altri tempi.
Battere il Verona significa tentare una fuga vera, ma su questo tranello, diciamo verbale, Darmian non ci casca, rimanendo freddo e pragmatico, com'è lui di natura: "Il campionato entra adesso nel vivo ma la rincorsa è ancora lunga, è presto per parlare di fuga. Ora occorre mettere le basi". Il Verona è sicuramente una squadra ostica, che sta bene e che punta alla promozione diretta. Ne è consapevole lo stesso Darmian: "Non è più la squadra che abbiamo incontrato all'andata (e battuta, ndr). E' migliorata molto avendo fatto otto vittorie, non è un caso che sia in lotta per le prime posizioni. Speriamo che vengano qui a giocarsela e non a chiudersi. Per il resto nel calcio non si può mai dire nulla e fare calcoli. E' chiaro che lunedì vogliamo vincere e aumentare il nostro distacco". Intanto c'è il Pescara che pressa da vicino e con il recupero giocato in settimana adesso è lì, a mordere la coda al Toro. "No, la loro vittoria non ci ha creato problemi particolari. In fondo il Pescara merita di essere dov'è perchè sta facendo un campionato strepitoso. Da parte nostra dobbiamo cercare di vincere tutte le partite possibili".
Tra pochi giorni si saprà qualcosa in più in merito alla querelle della partita Padova-Torino, si parla addirittura che potrebbe essere ripetuta, ma Darmian non ci vuole più pensare: "Non sarei d'accordo a ripeterla, sarebbe assurdo. Non mi aspetto nemmeno i tre punti anche se fino ad ora non c'è stata una sentenza definitiva. Per me, come per i miei compagni, quella partita è un capitolo chiuso. Giocheremo il ritorno, che per quanto mi riguarda sarà una partita uguale alle altre".
Il ritorno al gol di Rolando Bianchi (apparso sicuramente più allegro e sorridente, ndr) ha fatto piacere a tutta la squadra: "Per lui e per noi conta tanto che sia tornato a segnare. Rolando si è sbloccato e questo gli fa bene perchè subiva un po' psicologicamente questa pressione. Da ora in avanti ne farà ancora di gol. Ma per noi non è mai stato un problema perchè sapevamo che prima o poi sarebbe tornato a segnare. Fa parte della storia degli attaccanti avere momenti in cui la palla entra anche quando non te l'aspetti e viceversa". Il futuro di Darmian quale sarà? Il difensore, che è a metà tra Milan e Palermo ed è al Torino in prestito, non lo sa nemmeno lui, anche se una scelta l'ha fatta: "Non dipende da me, ma da altri. Per me è un'avventura bella, che mi porterò dentro come una parte importante della mia carriera. Mi trovo bene e mi piacerebbe rimanere. Un voto alla mia stagione? E' presto, me lo darò alla fine".