Consigli per il mercato, il granatismo. Ed è pure gratis

07.01.2016 16:32 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Consigli per il mercato, il granatismo. Ed è pure gratis
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Negli ultimi tempi il Torino, oltre a perdere solidità di gioco, dall'essere secondo nelle prime giornate di campionato, a viaggiare nella parte destra della classifica, sta anche perdendo il suo granatismo. Il gioco a sprazzi c'è, come il fatto che domenica sera non è stato dominato da un Napoli considerato da scudetto, però manca il mordente per segnare e fare quel possesso palla che può fare la differenza nelle ripartenze e nell'allontare le minacce avversarie.

Ma questa che si vuole fare è un'analisi più filosofica che tecnica, quella la lasciamo agli addetti ai lavori, come operare sul mercato o quale migliore formazione mettere in campo.

Come si sa il Torino non è solo una squadra di calcio, è una filosofia di vita, è storia, è leggenda, è anche romanticismo, poesia, soprattutto passione. Qualcuno sorriderà prendendo in giro la tifoseria granata come anacronistica, addirittura naif. Ma va, oggi il calcio è diverso, non sei più tifoso, ma cliente, degli sponsor, delle tv, dei negozi a tema e così via. Ma la filosofia granata non cambia, non cambierà mai, inutile cercare di provare a farlo, magari all'inizio i risultati favorevoli possono dare un po' di ossigeno, ma appena arrivano le difficoltà, ti si ritorce contro. Perchè la filosofia granata ha fatto sì che il Torino restasse vivo anche durante gli anni bui in cui si succedevano presidenti e dirigenti di dubbio valore. I tifosi del Toro hanno superato la scomparsa del Grande Torino, di Gigi Meroni, l'arrivo di Calleri, Vidulich e Cimminelli, arrivando fino a prendersi la società fallita, passata poi a Cairo attraverso l'allora sindaco Chiamparino.

Ma non siamo qui per fare del revisionismo storico o rammentare vecchi patemi d'animo, ma analizzare le ultime situazioni, partendo dal derby perso per 4-0, con gli abbracci finali con i giocatori juventini, intrisi di sorrisi e pacche sulle spalle. Suvvia, va bene essere amici fuori dal campo, ma almeno la decenza di entrare negli spogliatoi a testa bassa dopo una partita assai feroce. Poi arrivano le feste e la ripresa alla Sisport a porte aperte. Che gioia per i tifosi poter andare a vedere i proprio beniamini, portando pure i figlioli, a casa da scuola. Fa freddo, ma non importa, per il Toro questo e altro, anzi magari portiamo anche un regalino al nostro giocatore preferito. Nessuna contestazione, nonostante le due sconfitte, anche quella con l'Udinese in casa, mica roba da poco. Ma che succede? I giocatori se ne vanno sul pullman societario senza fermarsi a fare autografi o foto. Altra delusione che ha fatto imbufalire i tifosi. Per concludere, la perla di Quagliarella, che tira il rigore a Napoli, ma poi chiede scusa. Ma come, sei stato fischiato dai tuoi concittadini per tutto il tempo, hai giocato un solo anno con gli azzurri, mentre nel Toro hai fatto tutto il settore giovanile (dal '93 al '99 per poi passare in prima squadra fino al 2002, per tornare nel 2004/05, con relativo fallimento e adesso rientrare nel 2014), e chiedi scusa per aver segnato? Ma allora potevi far calciare il rigore a qualcun altro, magari a Bovo che è uno che li sa segnare. Certo dopo che era da settembre che non segnavi era importante muovere la casella cannonieri, però il gesto è stato assai antipatico. Poi nessuno ha delle remore verso gli ex juventini, ad esempio Cristian Molinaro è uno che al Toro è entrato alla grande nella parte. Forse era andato prima nella parte sbagliata.

Speriamo che le perle di saggezza degli ultimi tempi siano finite, e si torni a vincere e convincere e soprattutto vengano evitati simili comportamenti. Non basta andare fieri dei ragazzini che vanno a scuola con gli zaini granata, dentro ci vuole sostanza, anche da parte della squadra. Per cui, e qui ci appelliamo a Cairo, il primo acquisto di gennaio non costa nulla, è gratis, ma sarebbe l'innesto più importante, un po' di granatismo in più da parte della squadra. Ci contiamo, a partire dalla partita con l'Empoli. I tifosi saranno con la squadra, perchè il momento è delicato e non fare risultato con i toscani aprirebbe davvero ad una crisi che era da molto tempo che non si viveva più in casa Toro. Non vogliamo rivedere vecchi fantasmi.

P. S. Prendiamo atto delle scuse di Quagliarella, possiamo capire il suo stato d'animo, però un consiglio a tutti, in campo evitate gesti che possono essere fraintesi, non è facile mettere d'accordo trenta/quarantamila persone, dove ognuno tira le sue sue conclusioni. E sui social continua comunque l'ilarità dei tifosi!!!