Con l’Atalanta umili sì, arrendevoli no

Le capacità devono sopperire alle proprie debolezze e servire a giovarsi dei difetti dell’avversario. Per i granata la vittoria vale doppio: scalano la classifica e sfruttano alcuni passi falsi delle concorrenti alla A.
02.03.2011 13:29 di  Elena Rossin   vedi letture
Con l’Atalanta umili sì, arrendevoli no
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© foto di Alberto Mariani

Andare in campo con lo spirito da provinciale non significa riconoscere all’avversario una superiorità tale che per quanti sforzi si facciano alla fine si finisce inevitabilmente per soccombere. Lo spirito da provinciale significa, invece, riconoscere sì le qualità dell’avversario ed essere consci dei propri limiti, ma allo stesso tempo essere ben consapevoli dei propri punti di forza ed utilizzarli per sopperire alle proprie debolezze e andare a insidiare i rivali nelle loro carenze. E’ con questa convinzione che il Torino questa sera dovrà scendere in campo e rendere la vita difficile all’Atalanta fino al triplice fischio dell’arbitro in modo da trovarsi con tre punti in più in classifica.
 

Questa ventinovesima giornata ha regalato ai granata alcuni risultati favorevoli che alla vigilia non erano prevedibili, ma soltanto sognati. Le vittorie del Cittadella e del Piacenza tengono rispettivamente Livorno, Empoli a distanza, seppur piccola, dal Toro, quella del Sassuolo blocca il Pescara a quota quarantun punti e i pareggi di Portogruaro e Crotone non sono meno importanti, visto che sono stati realizzati con Novara e Varese. Questi regali vanno sfruttati e ora tutto è nelle mani del Torino che - oltre tutto gioca in casa - ha la possibilità di fermare la capolista, inchiodandola a cinquantacinque punti e riducendo da lei e dal Siena il divario a undici lunghezze.
 

La partita di questa sera dovrà essere giocata dal Toro anche sul piano dell’intelligenza. Prima di tutto bandire i personalismi e non lasciare che l’Atalanta prenda il sopravvento a centrocampo e sulle fasce imponendo così il proprio gioco, schiacciando i granata nella propria metà campo. Rifornire adeguatamente gli attaccanti mettendoli nella condizione di andare il maggior numero di volte possibile al tiro, sicuramente aiuta: più volte si inquadra lo specchio della porta, più si ha la possibilità che la palla entri. E’ una banalità, ma troppe volte non è stato fatto e già troppe partite non sono state chiuse in questo campionato. Poi non cedere alle eventuali provocazioni dell’avversario. D’Ambrosio e Lazarevic tengano bene a mente che sono in diffida, ma tutti i giocatori del Torino rammentino anche che Carmona, Delvecchio e Marilungo anche loro rischiano la diffida e che la prossima gara l’Atalanta la disputerà con il Novara e avrà bisogno dell’organico al completo senza elementi fermati dal giudice sportivo. Questo non è assolutamente un invito a mettere la gara sulla rissa anzi, farlo sarebbe follia già troppi cartellini sono stati beccati dal Toro in questa stagione, ma giocare in modo oculato per mettere in difficoltà l’avversario, che deve anche non fare fallo, è prova di astuzia positiva.