Con il Livorno la partita che il Torino non può sbagliare
Già all’andata il Torino rimediò una brutta figura con il Livorno che non fu pessima solo perché all’87 Cerci realizzò il rigore del tre a tre, ma al vantaggio iniziale di Immobile (4’) e Glik (7’) seguì una conduzione scellerata dei granata di parte della gara che consentì a Paulinho (25’), Leandro Greco (33’) ed Emerson (32’) di sfiorare il colpaccio. Domani sera all’ora dell’aperitivo, fischio d’inizio alle diciotto, in campo dovrà scendere un Torino che sappia dimostrare che ha imparato qualche cosa dagli errori che anche ultimamente ha commesso nella gestione della partita con squadre alla portata: gare con Bologna e Sampdoria. Il Livorno si presenterà al cospetto dei granata con l’assoluta necessità di mantenere il quart’ultimo posto, i ventiquattro punti finora conquistati dagli amaranto non permettono distrazioni perché Bologna, Sassuolo e Catania sono ancora in corsa per cercare di evitare la retrocessione e mirano a scavalcarli.
L’emergenza relativa al ginocchio di Cerci (infiammazione) sembra essere rientrata, infatti, l’esterno destro ieri si è allenato con i compagni, deciderà quindi Ventura, dopo la rifinitura odierna, se utilizzarlo domani dal primo minuto oppure no, tenendo anche conto che martedì il Torino sarà impegnato in trasferta nella capitale contro la Roma e poi la domenica successiva nuovamente in casa con il Cagliari. Resta comunque il problema fascia sinistra, ma ci sono buone probabilità che a sacrificarsi cambiando corsia sia di nuovo Darmian, come con il Napoli, e che Maksimovic di conseguenza prenda il suo posto a destra. Altro dubbio potrebbe essere quello relativo all’utilizzo di El Kaddouri o Farnerud. Se la scelta del mister ricadesse sul belga-marocchino è molto probabile che il Torino giochi con il trequartista dietro le punte per sfruttare al meglio il fatto che il Livorno in ventotto partite ha subito cinquantuno gol, peggio ha fatto solo il Sassuolo con cinquantasei.
Domani non sarà solo una questione di quali uomini saranno utilizzati per incontrare il Livorno, ma sarà fondamentale la capacità che avrà il Torino di tornare a segnare e ad affrontare la partita nel modo idoneo. Cali di tensione durante la gara o approcci fiacchi, così come mira difettosa al momento del tiro nella porta avversaria o ultimo passaggio sbagliato non sono più ammissibili e non possono passare in secondo piano perché gli arbitri e i loro assistenti commettono degli errori. Certi difetti vanno corretti altrimenti è inutile parlare di crescita soprattutto di quella collettiva, al più può esserci quella individuale sicuramente importante per il singolo calciatore e per le casse societarie in caso di cessione di chi grazie al Torino si è messo in mostra per poi approdare verso club più prestigiosi. La strada che porta a formare le basi per il futuro passa inevitabilmente dal superamento dei difetti altrimenti il Toro rimarrà sempre nel limbo di coloro che sono sospesi, magari non rischierà di retrocedere, però con altrettanta certezza può scordarsi di fare il salto di qualità verso il ritorno a disputare le competizioni europee. Con il Livorno il Torino deve tornare a vincere punto e basta.