Come cambia il Toro: il vero acquisto in difesa è... Buongiorno
Rimandate al mittente le tante richieste dalla Serie B, con la Salernitana del suo mentore Castori capofila delle pretendenti, il ventunenne Alessandro Buongiorno è l'innesto difensivo di cui il Toro era alla ricerca. Più rapido e aggressivo sul breve dei vari Lyanco, Bremer, Nkoulou, più simile all'Izzo di un paio d'anni fa per caratteristiche, il classe '99, nell'assetto a tre (re)impostato da mister Nicola, rappresenta un'alternativa decisamente più allettante rispetto allo spostamento sul centro-sinistra arretrato di Ricardo Rodriguez, che già non aveva dato frutti eccezionali all'epoca della militanza milanista dell'elvetico, quando tale metamorfosi era stata sperimentata da Rino Gattuso.
Sulla cresta dell'onda, specie dopo l'ottima prova offerta contro la Fiorentina, Buongiorno si sta guadagnando i gradi di titolare di riferimento designato. Gli anni dei rituali e ritualistici prestiti cadetti "per farsi le ossa" sembrano ormai un ricordo lontano, e, dopo tante stagioni in cui i prodotti migliori del vivaio granata non sono riusciti a ritagliarsi un autentico spazio di rilievo in prima squadra (da Gomis a Edera, passando per Millico, Mantovani, Aramu, De Luca, e quel Gyasi esploso poi allo Spezia), il difensore sembra l'elemento in grado di far sognare la tifoseria, proprio sulla scia del suo status di "rampollo", di cocco di casa.
Per il resto, rimasto alla base il succitato Nicolas Nkolou, tutto come da copione, inclusa la permanenza di Armando Izzo, che già da metà dicembre appariva piuttosto plausibile. Tutti confermati anche tra gli esterni, ormai votati al 3-5-2: dal Singo già sondato dalle big, al veterano Ansaldi, passando per un Vojvoda ancora involuto, un Rodriguez ancora una volta deludente, e un Murru che appare ormai finito in fondo alle gerarchie di squadra.