Che tegole gli infortuni di Brighi e Birsa, ma sopperire si può

Gli infortuni del centrocampista e dell'esterno daranno a Basha, Bakic, Stevanovic e Menga opportunità maggiori di scendere in campo e dimostrare che hanno i titoli per giocare con maggiore continuità in serie A.
26.03.2013 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Che tegole gli infortuni di Brighi e Birsa, ma sopperire si può
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Che ogni tanto la dea bendata si scordi del Toro è risaputo, qualche volta i tifosi pensano che questa signora si trasformi nella strega maligna che fa di tutto per rendere la vita difficile alla loro squadra e questa convinzione non può che essere rafforzata dagli infortuni di Brighi e Birsa. Il centrocampista nell’amichevole di venerdì scorso ha riportato una lesione tra il 1° e il 2° grado del bicipite femorale sinistro e i tempi di recupero sono previsti in un mese, ma per conferme bisognerà attendere gli esiti dell’ecografica alla quale Brighi sarà sottoposto tra una decina di giorni. L’esterno, che si è infortunato giocando con la nazionale slovena, ha una distorsione alla caviglia sinistra, con lesione legamentosa e per lui la prognosi è di tre settimane di stop, anche Birsa dovrà sottoporsi nei prossimi giorni ad altri accertamenti strumentali che permetteranno di capire meglio i tempi di recupero. Ogbonna, che era uscito anzitempo durante la partita con la Cremonese, anche oggi effettuerà allenamenti personalizzati, ma potrebbe essere a disposizione per la gara di sabato sera con il Napoli. Per fortuna che la notizia dell’infortunio a Bakic, circolata domenica sera, si è rivelata falsa o non del tutto fondata in quanto meno grave del previsto, infatti, ieri il montenegrino ha preso parte all’amichevole disputata dall’Under 21 del suo paese.

Dover affrontare buona parte o tutto il ciclo di partite con le big (Napoli, Roma, Fiorentina, Juventus e Milan) privi di Brighi e Birsa non è una notizia positiva, ma Ventura da sempre ripete che i giocatori chiamati a sostituire i compagni che non possono andare in campo sono ugualmente capaci, infatti lui sceglie la formazione in base alle caratteristiche dei suoi uomini e a quelle dell’avversario di turno, quindi il fatto che manchino il centrocampista, che nell’ultimo periodo ha sempre affiancato Gazzi, e l’esterno, che è utilizzato in corso di partita quando Santana deve rifiatare, in teoria non dovrebbe essere un problema. E’ chiaro che non si possono mai prendere per oro colato le parole degli allenatori, perché mai o rarissimamente ammettono che le riserve hanno qualità minori dei titolari, o almeno per loro ne hanno poiché spesso è possibile che il giocatore non ritenuto titolare da un mister in un altro contesto potrebbe esserlo e non è detto che il contesto debba essere inferiore perché potrebbe benissimo essere di pari livello o persino superiore. Comunque a prescindere da qualsiasi considerazione il problema dell’assenza di Brighi e Birsa sussiste eccome poiché erano in gran forma e stavano dando un contributo più che positivo a raggiungere la quota salvezza che i granata anche senza il loro apporto raggiungeranno comunque, ma magari con qualche difficoltà in più.

L’infortunio di Brighi dovrebbe rimettere in gioco Basha che non è stato più utilizzato dalla partita con il Siena del tredici gennaio sia che Ventura opti per un centrocampo a due sia che preferisca quello a tre con l’aggiunta di Vives, sacrificando però Santana. E per Bakic quindi ci sarebbe qualche opportunità in più di fare il suo esordio in serie A se capitasse che o Gazzi o Basha dovessero essere sostituiti. La forzosa assenza di Birsa invece fa scalare di una posizione verso l’alto nelle gerarchie granata sia Stevanovic sia Menga e quindi toccherebbe a loro prendere il posto di Santana qualora fosse a corto di benzina. E si potrebbe persino vederli entrambi in campo se Cerci anche lui avesse bisogno di rifiatare. Per tutti, Basha, Stevanovic, Menga e Bakic, la sfortuna dei due compagni può diventare una grande opportunità per mettersi in luce e dimostrare che non sono inferiori a chi di solito gioca titolare.