Caso Bianchi, per Lerda non ci sono intoccabili

20.02.2011 09:00 di  Marina Beccuti   vedi letture
Caso Bianchi, per Lerda non ci sono intoccabili
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© foto di Alberto Mariani

Il mister granata ha risposto con i fatti a chi gli ha rinnovato la fiducia lunedì a Novara. Vittoria e panchina salva, al momento. Perchè il bello (o il brutto) deve ancora arrivare. Ma c'è il caso Bianchi a tenere banco. Solo lo 0,001 per cento della gente avrebbe potuto indovinare che Bianchi sarebbe partito dalla panchina. I dubbi erano tra Sgrigna e Lazarevic, invece, incredibile ma vero, in panchina c'è andato il capitano. Tutti a domandarsi se aveva avuto un guaio fisico. Niente affatto, il capitano godeva di ottima salute, anzi era "incazzato" nero dopo una scelta degna di Mourinho, il "prescelto da Dio". Lerda forse non riceve nemmeno l'acqua santa, ma ieri, in qualche modo, doveva cercare la svolta e alla fine ha avuto ragione: il Toro ha vinto e l'ha fatto con due gol di scarto. Sono i primi tre punti del 2011, hanno segnato prima un centrocampista, De Vezze (questa per lui è la miglior stagione della sua carriera) e poi Antenucci, alla sua prima rete in maglia granata. Qui Lerda ha vinto la partita.

Poi è entrato Bianchi, che ha buttato sul campo quella grinta che hanno tutti coloro che vorrebbero prendere a calci qualcuno, della serie: "Ora ti faccio vedere chi sono io". E così è stato, ha segnato anche lui, mettendo il sigillo sulla vittoria e indicando a Lerda che aveva sbagliato a tenerlo in panca. Se Ranieri ha tenuto fuori Totti, se Wenger ha messo Arshavin nella ripresa contro il Barça (dove poi ha segnato il gol della vittoria dell'Arsenal), Lerda può anche permettersi una scelta impopolare quanto coraggiosa. Tanto se avesse perso al novanta per cento avrebbe fatto le valigie, dunque tanto valeva rischiare il patibolo.

Ora non è il caso di schierarsi con uno dei due, perchè qui conta la squadra e non il singolo. Il problema tra i due diretti interessati se lo risolveranno tra di loro, magari con l'intervento propizio di Cairo (qui il presidente non deve delegare nessuno, ma agire in prima persona e sa lui quello che deve fare). Si sa che il popolo granata sta con il suo capitano per cui Lerda è diventato un traditore. In realtà il mister ha fatto il suo dovere senza guardare in faccia a nessuno, dimostrando che nel Toro non ci sono intoccabili. A ragione o a torto. Però il Torino ha vinto, ha convinto ed è tornato a scalare la classifica. I tormenti dei singoli non devono riguardare il gruppo. I conti si faranno a fine stagione. Bianchi deve mettersi a disposizione della squadra, l'allenatore decide fino a che ha in mano la situazione. E adesso, Rolly e Franco, stringetevi la mano, per il bene del Toro.