Cairo: "Un'agenda con un decalogo per Comi"
Cairo si è presentato ad Omegna con Comi, neo direttore generale, per far visita alla squadra. Ad accogliere il presidente del Torino autorità locali e regionali: il presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo, il presidente della provincia del Verbano-Cusio-Ossola Massimo Nobili, il sindaco di Omegna Antonio Quaretta, il sindaco di Pettenasco Mauro Romagnoli, l’assessore ai grandi eventi del comune di Omegna Luigi Songa, il presidente dell’Omegna calcio Matteo Fornara. La conferenza stampa - iniziata in ritardo perché preceduta dalla riunione tecnica fra Ventura, Comi,Petrachi, staff tecnico, staff medico e squadra a sua volta iniziata in ritardo perché il presidente Cairo era arrivato da Milano un’ora dopo l’orario previsto a causa di impegni inderogabili che si erano prolungati – è cominciata con il benvenuto di Nobili anche a nome di Cattaneo, che nel frattempo era dovuto andare via a causa di impegni istituzionali, e l’augurio di in bocca al lupo per il campionato, che porti risultati positivi e il ritorno in A. “Grazie per essere venuti in ritiro nelle provincie del Verbano-Cusio-Ossola e di Novara. Questo è l’inizio di un percorso di collaborazione fra le provincie, le società di calcio locali e il Torino Fc che ci si augura che possa proseguire proficuamente”. Subito dopo è intervenuto il sindaco di Omegna che ha posto anche lui il benvenuto al Torino e ha ringraziato ricordando che “questa collaborazione appena iniziata aiuta il territorio che una volta aveva una vocazione di tipo industriale ed ora turistica e proprio la sinergia con il Torino Fc va in questa direzione”. Quaretta ha concluso il suo breve discorso con l’augurio che tutti quelli che giungono a Omegna per seguire la squadra possano godere delle bellezze paesaggistiche e delle eccellenze del territorio. E’ toccato poi al presidente dell’Omegna calcio prendere la parola ed ha ricordato che le due squadre hanno un legame particolare in quanto entrambe condividono lo stesso anno di nascita: il 1906. Fornara: “Grazie alla sinergia fra le istituzioni, la nostra società e il Torino Fc si è potuto risistemare lo stadio Liberazione rifacendo il campo, gli spogliatoi, la palestra e la sala stampa. Poi ha rivolto un particolare ringraziamento a tutti i volontari che in questi giorni stanno adoperandosi per rendere perfetto il soggiorno della squadra granata. Fornara ha terminato augurandosi che questa esperienza possa ripetersi e ricordando che l’evento clou sarà la partita fra l’Omegna e il Torino, che si terrà mercoledì 10 agosto alle 17,30 e che nelle ultime quattro amichevoli pre-campionato disputate con l’Omegna tutte le squadre avversarie hanno poi vinto il proprio campionato.
“Ringrazio per le belle parole e l’ospitalità – ha esordito Cairo – e auguro che il passaggio da attività industriali ad altre turistiche, avvenuto in questo territorio, possa essere aiutato dalla nostra presenza e dalla capacità di attrarre da parte del Toro tanti tifosi che seguono la squadra. Questo è un territorio bellissimo con un panorama fantastico e io personalmente amo molto il lago d’Orta e quando posso vengo anche solo per cenare, facendo una scappata da Milano, in questo scenario meraviglioso. Spero – ha proseguito il presidente granata – di poter iniziare un percorso con voi e ringrazio per le strutture che ci avete messo a disposizione e per l’accoglienza. Un grazie va anche ai nostri tifosi qui presenti per la calda accoglienza che mi hanno riservato perché quando si dedica tanto tempo, passione ed emotività per un progetto vedere che viene riconosciuto fa venire ancor maggior voglia di impegnarsi e di portarlo avanti”. “Sono qui - ha detto Cairo - per presentare la seconda parte del nostro ritiro e il nostro nuovo direttore generale Comi. Antonio mi ha confidato che il venticinque luglio ormai diventato ventisei, perché era passata da un po’ la mezza notte, quando durante una riunione con i miei collaboratori ho espresso l’intenzione di affidargli questa carica gli è scesa una lacrima, avevo creduto che fosse commosso e infatti lo era, ma la commozione dipendeva anche dal fatto che la mia proposta era giunta all’una e trenta proprio l’ora e il giorno in cui era nato qualche anno prima”. Su quanto il neo direttore generale dovrà fare il presidente ha rivelato che ha già pronto un decalogo per lui e che cinque di questi punti li rende fin da subito noti: “La ricostruzione del Filadelfia, creare una rete di osservatori, sviluppare sinergie con società affiliate, eliminare alla Sisport il container nel quale si svolgono le conferenze stampa e al suo posto utilizzare la casetta vicino al cancello d’ingresso e spostare la sede all’Olimpico”. Subito Cairo ha spiegato nel dettaglio i cinque punti che ha voluto rendere noti. “Il Torino in quanto uno dei soci fondatori del Filadelfia è favorevole ad un’accelerata sulla costituzione del bando per la ricostruzione dello stadio e per questo Comi si adopererà, come sta già facendo un mio altro collaboratore, Ferrauto, che siede nel consiglio. Io sono pronto ad incontrare il sindaco di Torino Fassino, il presidente della Regione Piemonte Cota e il presidente della Provincia di Torino Saitta per ragionare sulla possibilità di chiedere un finanziamento al Credito Sportivo per il cinquanta per cento del costo della ricostruzione del Fila, che dovrebbe ammontare a una cifra totale di circa dodici milioni di euro, i restanti costi dovrebbero poi essere divisi equamente fra Comune, Regione, Provincia e Torino Fc. E con questo per la prima volta ho esternato quanto la società potrà investire per questo progetto. Comi sicuramente potrà essere un elemento propulsivo sul Filadelfia in quanto conosce il valori che rappresenta lo stadio del Grande Torino. Creare una rete di osservatori su tutto il territorio nazionale dalla serie A ai campionati minori includendo i settori giovanili per poi estenderla anche ad alcuni campionati esteri come la serie B francese, il campionato slovacco, quelli del Sud America, dove spesso i giocatori hanno il doppio passaporto e non sussistono problemi relativi all’ingaggio di calciatori extracomunitari, e infine anche ai campionati africani. Stesso discorso per le società affiliate in Italia a cominciare da quelle territorialmente più vicine. Ristrutturare la casetta a fianco dell’ingresso della Sisport per utilizzarla sia come sala stampa sia per allestire una sala video per permettere agli osservatori di visionare le cassette sui giocatori. Spostare la sede allo stadio Olimpico più vicino quindi al campo di allenamento e al Filadelfia, per gennaio dovrebbe essere pronta, già ora con il Comune si stanno facendo le opportune valutazioni in modo che tutto sia a norma”. Infine sul fatto che attualmente Comi ad interim è il responsabile del settore giovanile: “Lo sarà ancora per poche settimane – ha affermato Cairo – e stiamo già valutando insieme i candidati, fra i quali c’è Silvano Benedetti che è una persona d’azienda e ha sempre svolto bene i suoi incarichi”.
A chi chiedeva di fare chiarezza sui destini di Bianchi, Ogbonna e Rubin il presidente ha risposto: “Per il momento Bianchi e Ogbonna, come nessun altro, sono andati via, ma in compenso abbiamo preso dieci nuovi calciatori. Come ho già detto me li tengo stretti, sono giocatori importanti e non li vogliamo perdere. In passato Comotto, Grella e Rosina, anche loro giocatori di livello, mi avevano chiesto di poter andare a giocare altrove e li ho accontentati. Per fare meglio capire vi racconto un aneddoto relativo a Comotto: il primo gennaio del 2008 l’allora capitano mi chiamò al telefono e mi disse che voleva parlarmi e se era possibile incontrarmi. Io credetti che volesse farmi di persona gli auguri per il nuovo anno e gli diedi appuntamento in una pasticceria di Forte dei Marmi. Quando ci trovammo prima effettivamente Comotto mi fece gli auguri poi mi disse che voleva essere ceduto per poter giocare in Champions League. Ho raccontato questo particolare per far capire che i giocatori importanti che il Torino ha ceduto o potrà cedere non sono stati mandati via dalla società, ma sono stati accontentati in una loro esplicita volontà. Quindi per estensione visto che né Bianchi né Ogbonna sono mai venuti a dirmi esplicitamente di voler essere ceduti ritengo che vogliano restare e per quel che mi riguarda resteranno, salvo che domani mattina non vengano a chiedermi di poter giocare in un’altra squadra. Penso che un giocatore di livello se chiede di andar via debba essere accontentato anche se c’è un contratto in atto. Ogbonna è un ragazzo talentuoso, ha doti fisiche ed è un mancino naturale per questo ha parecchie richieste da altre società, ma per lui restare un altro anno o anche più con un allenatore come Ventura può solo permettergli di crescere ulteriormente. Anche Bianchi sotto la guida del nostro mister può migliorare ad esempio nel fraseggio”. Alla domanda se era possibile intervistare sia Bianchi sia Ogbonna per sentire direttamente da loro cosa intendono fare Cairo ha risposto che: “I due tesserati sono autorizzati a rilasciare dichiarazioni e non c’è nessuno in silenzio stampa”. “Discorso differente per Rubin che vorrebbe giocare in serie A non perché non sia legato al Torino, ma per una serie di circostanze non è più a suo agio. Il primo anno in granata aveva fatto bene, poi a causa del grave infortunio praticamente non ha potuto giocare per un anno e in seguito ha fatto fatica a riprendersi una volta ristabilitosi e si è trovato in un Torino con dei problemi, così da preferito lo scorso campionato andare a giocare in A con il Bologna ed ora vorrebbe continuare nella massima divisione poiché ha richieste da più di una squadra”.
Al presidente sono state rivolte anche domande sulla motivazione che lo ha spinto a scegliere un allenatore come Ventura e sulle prossime mosse di mercato. Come aveva già detto in passato Cairo ha ribadito che Ventura è stato scelto perché insegna un calcio organizzato e che da presidente si augura di poter fare i complimenti al mister il 27 maggio, perché vorrebbe dire che si è centrato l’obiettivo e l’allenatore è riuscito a trasformare i suoi insegnamenti in pratica sul campo. Per quel che riguarda il mercato il patron ha sottolineato che non c’è bisogno di stare a Milano per trattare, ma che basta avere un telefonino e poiché la rosa è stata praticamente completata per tempo ora servono solo delle aggiustatine che possono essere effettuate con calma e in modo mirato. Sul numero di possibili nuovi arrivi: due-tre-quattro al massimo e poi ridendo ha detto ai giornalisti di esagerare pure nello scrivere su questo argomento.
A seguito di tanti propositi e cambiamenti di rotta sulla conduzione della società non potevano mancare le domande relative ai motivi che hanno spinto il presidente ad accogliere quanto da tempo gli veniva chiesto e suggerito. “Avere un’azienda dove non c’è più scollamento fra prima squadra e settore giovanile è importante – ha risposto Cairo -. Le proteste e le critiche vanno ascoltate e accolte in modo favorevole se sono fatte con lo scopo di migliorare. Su progetti come quello sugli osservatori si era già lavorato in passato, ma ora è giunto il momento di renderli stabili e strategici in modo da aiutare anche chi all’interno della società svolge compiti ben precisi. Ad esempio Petrachi finora in modo molto generoso ha svolto incombenze che non rientravano nelle sue mansioni di direttore sportivo ed ora potrà concentrarsi in esclusiva sui suoi compiti, che sa fare molto bene”.
Il presidente ha concluso la conferenza stampa rispondendo ad un quesito di un tifoso che gli chiedeva di non fare come gli scorsi anni quando ad agosto si dicevano delle cose e poi a maggio i fatti erano negativamente differenti. “Vorrei anch’io che gli intenti di agosto si traducessero con i risultati sportivi di maggio. A Ventura è stata consegnata una squadra formata al novanta per cento perché è un allenatore che ha bisogno di tempo per far assimilare il suo concetto di calcio ai giocatori. Mi sembra che anche per questo stia ritornando l’entusiasmo fra i tifosi e la campagna abbonamenti ne è una riprova. Con la nuova carica a Comi è chiaro l’intento di voler rafforzare la società ed è in linea con l’ingaggio dello scordo anno di Ferri, che è un ragazzo timido, ma se ben supportato può fare ancora di più di quello che già sta facendo. Non voglio esaltarmi, ma è indubbio che ora ci sono le componenti giuste, bisogna solo aver cuore, anima e determinazione per ottenere anche sul campo il salto di qualità”.