Cagliari e Bologna due partite-test per capire il reale spessore della rosa del Torino
Il pareggio con la Juventus, ottenuto in rimonta e fuori casa, può assumere un significato ancora maggiore visto che il calendario nelle prossime due partite propone per il Torino avversarie cosiddette alla portata: il Cagliari fra le mura amiche e poi il Bologna in trasferta. All’andata i granata ottennero un pareggio con i sardi facendosi rimontare da un pregevole gol firmato da João Pedro dopo l’autorete di Carboni su tiro di Sanabria e con gli emiliani vinsero grazie alla rete di Sanabria e a un altro autogol nell’occasione di Soumaoro che tolse a Pobega la possibilità di finire sul tabellino dei marcatori e poi Orsolini accorciò le distanze, ma non mise veramente a repentaglio la possibilità per la squadra di Juric di non conquistare i tre punti. Adesso per soppesare il reale spessore del Torino però servirebbero due partite nelle quali i granata bissino la prestazione con la Juventus e così facendo non avrebbero grossi problemi a ottenere i tre punti in entrambi i match.
Le due vittorie non sarebbero forse più di tanto incisive sull’eventuale rincorsa al 7° o al 6° posto che portano, il secondo sicuramente e il primo molto probabilmente, alla qualificazione per la Conference League. Infatti a tredici giornate dalla fine, compreso il recupero con l’Atalanta, il divario che c’è con Fiorentina, anche i viola devono recuperare una gara e l’avversaria è l’Udinese, e Lazio è rispettivamente di 9 e 10 punti che sono parecchi, ma sarebbero due test probanti sia sulla raggiunta maturità della squadra sia sul valore dei giocatori che deve essere soppesato in vista della prossima stagione e in relazione al progetto intrapreso con l’affidare la panchina a mister Juric. Dopo i due passati campionati con salvezze raggiunte all’ultimo questa è inevitabilmente una stagione interlocutoria per il Torino. La riprova è una squadra che è stata formata da parecchi giocatori in prestito, Berisha, Brekalo, Fares, Mandragora, Pellegri, Pjaca, Pobega, Praet, Ricci e i soli acquisti, tra il mercato estivo e quello invernale, dei giovani e tutti da valutare Warming, Zima e Seck. E va anche tenuto conto che a fine campionato sarà ceduto Bremer al miglior offerente e quasi certamente ci sarà l’addio di Belotti, le possibilità di un rinnovo al momento rasentano lo zero.
Le ambizioni della società e il proseguimento del progetto Juric sono legati al reale spessore dell’attuale rosa del Torino e come sarà allestita la squadra della prossima stagione. In questo campionato ci sono stai enormi miglioramenti sul piano del gioco e della mentalità in campo, ma restano lacune quali le difficoltà a fare punti in trasferta e al segnare non molto, complici anche i due infortuni di Belotti e l’assenza di un’altra punta in grado di non farlo rimpiangere troppo, e più di qualche rimonta subita soprattutto a causa di gol, evitabili, incassati nei finali di gara. Per il futuro l’asticella va alzata su questi punti deboli e può essere fatto esclusivamente partendo dai progressi finora ottenuti e incrementati da una rosa adeguata a sopperire le lacune.