Belotti predica nel deserto penalizzato dalla crisi del Torino

Il più prolifico degli attaccanti granata non viene messo nella miglior condizione possibile per poter segnare.
23.12.2019 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Andrea Belotti
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Andrea Belotti
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nella partita con la Spal è stato emblematico della pochezza del gioco del Torino vedere Belotti sbattersi alla ricerca del gol senza per altro riuscire a segnare o cercare di mettere i compagni nella condizione di andare in gol loro. E’ vero che il capitano ha avuto una buona occasione per finire sul tabellino dei marcatori quando dopo uno scambio con Rincon ha tirato di prima intenzione e si è visto deviare la palla sopra la traversa da Berisha con il piede (32’) e che prima Berenguer provando a fargli da sponda ha calibrato male facendo finire la palla direttamente sul fondo (13’) e un suo tiro era stato deviato in angolo (16’), ma con il passare dei minuti e con il Torino che s’incartava sempre più le occasioni per lui di poter segnare sono scemate. Infatti, un po’ per l’attenzione degli avversari, chiusura di Vicari (47’), un po’ perché era finto in fuorigioco dopo essere stato liberato da Verdi (61’), un po’ per imprecisione sua, tiro dal limite finito su Tomovic (64’) e un po’ perché gli avversari lo hanno marcato duro tanto da finire ammoniti, falli di Igor (69’) e di Missiroli (72’), non ha più avuto modo di rendersi pericoloso. Anche quando ha cercato di mettere i compagni nella condizione di fare male ha visto vanificarsi i suoi sforzi: colpo di tacco a liberare Ansaldi il cui rasoterra è stato intercettato da Tomovic (23’); uno scarico in area con nessun compagno pronto a usufruirne (37’); un passaggio per Berenguer che è stato anticipato da Berisha in uscita (52’). Si è anche dato da fare in fase difensiva come quando di testa ha liberato su traversone dalla bandierina (54’).

E con la Spal è stata solo l’ultima delle partite in cui il “Gallo” ha fatto tutto ciò che poteva senza essere ripagato. Troppo spesso non è supportato adeguatamente dai compagni e il suo sbattersi a destra e a manca risulta vano. Gli avversari hanno gioco facile nel marcarlo essendo quasi sempre l’unica punta di ruolo. La sua generosità in copertura gli fa sprecare energie che sarebbero più utili a lui e al Torino se fossero spese sotto porta. Nonostante tutto è riuscito a segnare 7 gol che lo collocano in classifica marcatori al nono posto insieme a Dzeco (Roma) e Ilicic (Atalanta) e fra gli italiani è il quarto, davanti a lui Immobile (Lazio) con 17 centri e Berardi e Caputo (Sassuolo) con 8 a testa. Fosse messo nella condizione di pensare solo a segnare sicuramente Belotti sarebbe ben più prolifico. Al Torino il “Gallo” sta bene ed è un titolare inamovibile, ma prima o poi magari di stancherà di essere penalizzato dal contesto e per quanto Cairo possa blindarlo e pretendere per cederlo cifre esorbitanti finirà lui per bussare alla porta del presidente dicendogli chiaro e tondo che vuole andare via. Al momento non ci sono avvisaglie in tal senso, ma se dovesse con l’Italia disputare un buon Europeo …