Belotti deve ritrovarsi e tirare fuori la grinta per la Nazionale e per il Toro
Andrea Belotti non è il “Gallo” che ti aspetti. Non lo è nel Torino e nemmeno in Nazionale. Certo l’infortunio del 28 agosto, forte trauma contusivo al perone, durante la partita con la Fiorentina che lo ha tenuto fuori 50 giorni ha influito, tanto più che si è sommato a una preparazione estiva non consueta poiché avendo lui giocato l’Europeo è andato in vacanza dopo e così non ha effettuato il ritiro con il Torino a Santa Cristina di Valgardena. A questo si deve aggiungere che nelle ultime due stagioni la squadra granata ha fatto male e anche lui ne è stato coinvolto seppur sia comunque sempre andato in doppia cifra, 16 gol in campionato nella stagione 2019-20 e 13 nella successiva. In questa nonostante il non breve periodo di assenza forzata di reti ne ha segnate 2 e così ha raggiunto quota 100 in Serie A e quota 94 nel Torino.
Juric e Mancini sanno che non è ancora al top della forma, ma hanno bisogno di lui, l’allenatore granata per incrementare il numero di gol della sua squadra e il ct dell’Italia per gli infortuni di altri giocatori e in particolare di Immobile. E così ieri sera Mancini lo ha schierato titolare nella partita con la Svizzera pur consapevole che Belotti non ha ancora l’autonomia per disputare un’intera partita e neppure quella brillantezza indispensabile a un attaccante per essere incisivo, ma confidava nel fatto che l’attaccante del Torino, insieme a Immobile, con 8 gol segnati è il più prolifico fin qui del suo ciclo. Il risultato però è stato, al netto di una prova dell’Italia caratterizzata da manovra lenta e prevedibile, troppa imprecisione nei passaggi con scarsi inserimenti dei centrocampisti e pochi palloni e anche meno quelli veramente invitanti per Belotti, che il “Gallo” pur mettendoci la consueta generosità non sia andato oltre il provare a dialogare con i compagni senza però riuscire mai a rendersi veramente pericoloso sotto porta e risultando a tratti girare e vuoto. E infatti quando al minuto 57 è stato sostituto da Berardi, il giocatore del Sassuolo ha dato maggiore verve e si è anche procurato il rigore che poi Jorginho ha malauguratamente calciato molto male facendo finire la palla sopra la traversa.
Belotti oltre a dover recuperare la miglior forma fisica ha bisogno anche di ritrovare la spensieratezza data dalla gioia di giocare al pallone. Forse patisce la pressione di dover tornare ad essere quell’attaccante che segò 26 gol nella stagione 2016-17 e forse non deve farsi immalinconire dal pensiero che a quasi 28 anni, li compirà il prossimo 20 dicembre, la sua carriera non è ancora del tutto decollata. Di certo gli serve ritrovarsi e tirare fuori la grinta, che caratterizza tutti i grandi attaccanti, per essere protagonista in Nazionale e nel Toro.