Aveva ragione Juric: il Torino poteva fare bene con la Lazio e alla squadra non mancavano le motivazioni infatti ha vinto
Nessuno più dell’allenatore sa come sta la sua squadra e che possibilità ha di fronte anche ad avversari decisamente più forti. Alla vigilia della partita con la Lazio in chissà quanti infatti hanno pensato che le dichiarazioni del mister del Torino Juric fossero un tentativo di non darsi per vinti a priori: “Come abbiamo fatto le altre tre volte siamo fiduciosi e possiamo fare di nuovo un'altra ottima prestazione". In fin dei conti la Lazio era ed è, in attesa di sapere che cosa accadrà questa sera fra Juventus e Napoli, seconda in classifica, aveva la difesa meno perforata del campionato e il secondo miglior attacco e in più arrivava da sette vittorie con una sola rete incassata e dodici gol segnati e un pareggio per zero a zero nelle ultime otto partite. Mentre la sua squadra era in difficoltà per via di come era maturata la sconfitta con la Roma e peri pareggi con Sassuolo e soprattutto per quello con la Salernitana. E poi c’erano dubbi anche sulle motivazioni che potessero avere i suoi giocatori in questo finale di stagione stante il galleggiamento nella confort zone di metà classifica che però è anche un limbo. Eppure lui aveva detto: “Vedo la squadra molto motivata e molto presente negli allenamenti” e aveva anche ribadito che pur dovendo migliorare ancora tanti dei suoi giocatori stanno progredendo nella maturazione e nella crescita.
Non era quindi ostentazione quella di Juric, ma consapevolezza. Lo aveva detto che sarebbe stata una gara combattuta e che magari anche facendo tutto alla perfezione sarebbe potuta non andare bene e invece è andata benissimo, meglio delle ultime tre volte perché è arrivata la vittoria. Non che sia stato facile, tutt’altro, ma intanto la Lazio non perdeva dall’11 febbraio e il suo Torino aveva battuto una big in questo campionato solo una volta, il Milan, ed era pure finito nella parte destra della classifica. Lui ha preparato la partita ottimamente e i suoi giocatori l’hanno interpretata alla perfezione imbrigliando gli avversari e non permettendo loro di esprimere gioco e qualità. Due spaventi il Torino li ha corsi a inizio (Vanja si era fatto sfuggire il pallone sul colpo di testa di Zaccagni riuscendo a riagguantarlo prima che varcasse completamente la linea di porta, 1’) e fine gara (tiro di Luis Alberto non bloccato da Vanja e conseguente super intervento di Schuurs in anticipo su Immobile, 92’). Però oltre al gol di Ilic (dal limite dell’area ha concluso con la palla che prima è passata fra le gambe di Sergej e poi rimbalzando un metro davanti a Provedel si è insaccata seppur il portiere ci fosse arrivato senza però riuscire a bloccarla o a mandarla in angolo, 43’), il suo primo in maglia granata e giocatore tanto voluto a gennaio da Juric, la sua squadra è anche andata quattro volte vicina a segnare il secondo gol (Radonjic 20’ e 56’, Sanabria 87’ e Buongiorno 87’).
Il Torino con la Lazio ha fatto vedere che è in grado di essere inteso, a tratti agonisticamente feroce, capace di manovrate in modo intelligente, di non perdere la lucidità nei momenti difficili della partita e di avere una buona forma atletica, ma soprattutto di voler portare a casa il risulto pieno. Ora serve continuità di prestazione e di intenti e per metterla in pratica non c’è avversario migliore dell’Atalanta che sabato sera si presenterà al Grande Torino.
Quanto pesi ai fini della classifica e del continuare a coltivare il sogno Europa la vittoria sulla Lazio dipende appunto prima di tutto dalle prestazioni che il Torino farà nelle ultime sette partite (Atalanta, Sampdoria, Monza, Verona, Fiorentina, Spezia e Inter), da quello che faranno le altre concorrenti (soprattutto Atalanta, Bologna e Fiorentina, ma anche Sassuolo e Udinese) e dalle decisioni che saranno prese in tribunale (Juventus).
Però a prescindere da tutto, ancora una volta è stato dimostrato che al Torino si può alzare la famosa asticella, ma che per farlo si deve assolutamente dare la possibilità a Juric di continuare il lavoro intrapreso senza che la squadra in estate sia smantellata e aggiungendogli qualche giocatore per completare con qualità la rosa.
Non si chiede la luna o di allestire una squadra per vincere lo scudetto o andare in Champions, basterebbe averne una per qualificarsi in Conference League senza dover dipendere dai risultati altrui o dalle sentenze che escludono altre squadre, ma questo dipende da Cairo.
Di seguito il video con il gol e gli highlights del match Lazio-Torino 0-1 (se non riuscite a vederli controllate sul vostro pc, tablet o smartphone che nel browser non sia attivo l’AdBlock).