Arriva Obi. Si attendono regista e attaccante ma non siano seconde scelte

Il centrocampo si arricchisce di un nuovo tassello. Lo stallo sulla cessione di uno dei quatto big rischia di ripercuotersi sulla ricerca del regista e di un attaccante, che sono i ruoli più importanti e delicati da ricoprire.
02.07.2015 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Arriva Obi. Si attendono regista e attaccante ma non siano seconde scelte
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Si attende solo l’ufficializzazione, ma si può dire che Obi è un nuovo giocatore del Torino, che l’ha preso a titolo definitivo dall’Inter per due milioni e gli dovrebbe far firmare un contratto quadriennale. Con il giocatore nigeriano un altro tassello a centrocampo è sistemato, sarà in competizione con Bjarnason per un posto da titolare, ma può essere utilizzato anche come esterno sia sinistro sia destro. Nell’ultima stagione ha giocato poco, infatti, sono state solo diciassette le partite che ha disputato, ha sicuramente bisogno di rilanciarsi e il Torino punta sulla sua velocità e su una discreta tecnica unita alla fisicità.  

 

E’ una sensazione, quindi non ci sono prove concrete per suffragarla, però sembra che se il Torino al più presto non venderà uno dei suoi gioielli, Darmian, Glik, Maksimovic e Peres, incassando un bel gruzzolo, o in alternativa ricevendo giocatori come contropartite tecniche che servono, finirà per non avere la possibilità di agire con efficacia per colmare le caselle ancora vuote che ha in organico, su tutti il regista e una punta di movimento. Sicuramente prenderà qualcuno, però potrebbero arrivare non i giocatori che erano in cima all’elenco, ma quelli che stavano nelle posizioni sottostanti, quindi non le prime scelte.

 

Non è detto che ciò accada, però, i costi dei vari Cigarini e Okaka, tanto per fare due nomi non a caso, sono elevati per gli standard granata e il famoso tesoretto di 10.582.839 euro derivante dall’utile complessivo della società nel 2014 è esaurito perché speso per Avelar, Acquah, il riscatto di Benassi, Bjarnason e Obi. Lasciamo stare i 5,7 milioni dell’Uefa per la fase preliminare e quella a gironi dell’Europa League, e ne arriveranno altri per la partecipazione ai sedicesimi e agli ottavi, e i 38 milioni dei diritti televisivi frutto del settimo posto della scorsa stagione che vanno a coprire i costi di gestione, stipendi e tasse comprese. Aver finito il budget è il vero motivo che fa nascere la sensazione e pensare che una cessione eccellente, seppur molto a malincuore, sia quasi obbligatoria.

 

Al raduno mancano sei giorni e all’inizio del ritiro dieci il tempo necessario per effettuare le operazioni di mercato più importanti c’è, però alcune trattative come, ad esempio, quella con il Napoli riguardante Darmian sembra in una fase di stallo e con una distanza ancora troppo grande fra domanda e offerta. Anche l’altra con il Porto per Peres non pare portare a sviluppi a stretto giro di posta. Se poi Napoli e Porto vireranno su altri calciatori è vero che Darmian e Peres resteranno al Torino, ma è altrettanto vero che ci saranno pochissime speranze di vedere indossare la maglia granata da giocatori di buona e comprovata sul campo qualità. Senza fare nomi, perché sarebbe come dare dei mezzi brocchi ai calciatori in questione, ma se è reale l’interessamento del Torino per qualche giocatore di cui si parla nelle ultime ore sembra proprio che la società granata pensi soprattutto a contenere le spese. L’asticella sarà quindi innalzata? La squadra uscirà dal mercato nel suo complesso veramente rinforzata? Mah!