Al Torino resta sempre il nodo di cedere chi non rientra nei piani tecnici
Baselli, Izzo, Verdi e Zaza sono in uscita dal Torino e continuano ad essere accostati ad altri club, ma a parte sondaggi e qualche abbozzo di trattativa nulla di più. Bologna, Cagliari, Genoa, Lazio, Salernitana, Sampdoria, Venezia, Udinese e qualche club di Serie B sono le potenziali destinazioni però frenano gli ingaggi alti tutti infatti percepiscono tra 1,4 e 1,7 milioni di euro netti a stagione, troppo per molte società visto poi che si tratta di calciatori che da tempo non giocano con continuità.
Per Vagnati piazzarli non è semplice, anche perché sia in estate sia in questa sessione di mercato i suddetti hanno già rifiutato alcune destinazioni. Di categoria non vogliono scendere e sono restii a finire in club che sono a rischio retrocessione e non fanno neppure i salti di gioia ad andare a fare le riserve. Da una parte è comprensibile però anche il continuare a fare panchina nel Torino non è proprio il massimo per le loro carriere tanto più che le loro età oscillano fra i 29 e i 30 anni, un po’ presto per considerare la pensione. Il solo Baselli ha il contratto in scadenza a giugno, mentre Verdi e Zaza nel 2023 e Izzo nel 2024.
La loro permanenza in granata oltretutto frena possibili entrate un po’ perché la rosa è abbastanza folta per una squadra che deve solo disputare il campionato, ma soprattutto perché i monte ingaggi si alzerebbe con l’arrivo di altri giocatori se prima loro non vengono ceduti. Alla chiusura del mercato mancano tredici giorni, un po’ di tempo resta ancora, ma servirebbe una decisa accelerata per il bene di tutti, in primis del Toro.