Al Torino per espugnare lo Stadium serve lo spirito del San Mamés

Libertà d’agire e supporto della squadra per gli attaccanti e massima attenzione e un po’ d’astuzia in fase difensiva unita alla sana ferocia nel volere la vittoria.
15.12.2015 11:46 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Al Torino per espugnare lo Stadium serve lo spirito del San Mamés
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Partita secca da dentro o fuori quella di domani sera in Coppa Italia fra la Juventus e il Torino dove in palio c’è l’accesso ai quarti di finale, un derby quindi con un sapore ancora più deciso. I bianconeri avranno dalla loro il fattore campo che non è cosa da poco, soprattutto perché i granata nelle ultime due gare disputate allo Stadium si sono autopuniti con due erroracci evitabili, di Benassi e Peres, che sono costati punti perché potevano essere due pareggi e invece sono state due sconfitte, per giunta rimediate pochi secondi prima che l’arbitro di turno fischiasse la fine della partita.

Ecco quindi che il Torino dovrà essere decisamente più accorto e determinato dal primo all’ultimo istante. Può farcela perché nel recente passato ha già dimostrato di avere i nervi saldi e la capacità di espugnare uno stadio ostico, lo fece in Europa League al San Mamés centrando l’accesso agli ottavi ed eliminando l’Athletic Bilbao. Deve solo ripetersi, mica inventare nulla di nuovo. L’avversario è in forma e ha superato le difficoltà d’inizio stagione, in campionato la Juventus sta risalendo la classifica e ha centrato la qualificazione alla fase a eliminazione diretta della Champions League, non sarà quindi per niente facile per il Torino, ma non è impossibile se ha la sana ferocia di voler vincere.

Maxi Lopez fu il principale artefice della doppia sfida all’Atlethic Bilbao mettendo a segno ben tre gol fra andata e ritorno, è un giocatore che sa esaltarsi nelle sfide dirette, che ha il fiuto del gol e che vanta un carattere determinato nel centrare gli obiettivi, senza nulla togliere agli altri attaccanti puntare su di lui non sarebbe un azzardo, anzi. Ventura non ama esaltare il singolo vuole sempre che il gruppo prevalga in modo che il singolo emerga, ma nelle partite più delicate con avversari particolarmente forti la giocata che solo un calciatore di qualità può inventarsi serve e va propiziata dal resto della squadra che lo deve mettere nella condizione di poter esprimere tutto il suo potenziale. Questo vale per Maxi Lopez come per Quagliarella, in teoria anche per tutti gli altri, ma gli attaccanti e in particolare quelli esperti sono i giocatori che fanno la differenza perché è con i gol che si ottengono le vittorie. E’ importantissimo anche non subire reti e i precedenti derby allo Stadium lo dimostrano, però per evitare di far segnare l’avversario alle volte basta spedire la palla sugli spalti, non è una giocata da grande squadra, ma è terribilmente efficace e utile in certi frangenti.
Più che prima di tutto non subire reti e poi segnare per battere la Juventus al Torino converrebbe ribaltare il concetto: fare gol ed evitare di subirne, la mentalità vincente.