Al Torino con l’Udinese servono grinta e carattere per mantenere la rotta
Due passi falsi consecutivi non sono neppure concepibili, quindi, il Torino contro l’Udinese questa sera dovrà sfoderare una prestazione da Toro o alla Mihajlovic, il riscatto dopo la brutta partita e conseguente sconfitta con l’Inter deve essere immediato. Il campionato è entrato nel vivo e i rapporti di forza fra le varie squadre si stanno delineando così come sta prendendo corpo la classifica. Ed è proprio la graduatoria a suggerire che se si vuole lottare con convinzione per un posto in Europa League bisogna incamerare più punti possibili e non lasciarne altri per strada. Oggi, quindi prima della gara con l’Udinese, il Torino ha quindici punti dopo dieci match ed è all’ottavo posto in coabitazione con il Chievo e il Genoa, quest’ultimo deve recuperare la partita con la Fiorentina che a sua volta ha un punto in più dei granata e dei rossoblù. Terminata la gara con l’Udinese inizierà quella fra Cagliari e Palermo e i sardi in caso di vittoria e concomitante sconfitta del Torino si porterebbero a quota sedici, ne consegue che i granata se non vincono non si lasciano alle spalle alcuni avversari e in più non si avvicinerebbero all’Atalanta, che ha diciannove punti e occupa il sesto posto. Va poi aggiunto che nel prossimo turno il Torino affronterà in casa il Cagliari e di conseguenza è evidente che l’unico risultato possibile per la squadra di Mihajlovic con l’Udinese sia la vittoria.
L’Udinese dall’arrivo di Delneri ha cambiato marcia, adotta o il 4-4-2 oppure il 4-3-3 e con i recuperi di Widmer e Badu può variare tatticamente assetto nel corso della partita secondo l’andamento della stessa e in più Kums, Fofana e Théréau hanno trovato giovamento da un gioco decisamente più votato a offendere rispetto a quello che i bianconeri effettuavano con Iachini. Non sarà quindi facile per il Torino affrontare l’Udinese per giunta alla Dacia Arena e giusto per puntualizzare in caso di vittoria dell’Udinese i friulani scavalcherebbero i granata in classifica portandosi a sedici punti. Se il Torino non attaccherà alto e impedirà agli avversari di agire fra le linee si complicherà la vita e favorirà quella dell’Udinese. E’ quasi certo che Mihajlovic cambierà qualche interprete rispetto al match con l’Inter, ad esempio in attacco troverà posto Boyé e a centrocampo è molto probabile che saranno utilizzati fin dal primo minuto Benassi e Baselli come mezzali e in panchina di conseguenza dovrebbero accomodarsi Iago Falque più di Ljajic, Acquah e Obi. Sempre che l’allenatore non voglia mettere alla prova Obi per vedere se riesce a dosare le forze spalmandole lungo tutto l’arco della partita e non utilizzandole quasi tutte nel primo tempo e finendo per andare in riserva d’energie all’inizio della ripresa costringendolo a sostituirlo, come accaduto con l’Inter. Castan, invece, non è stato convocato perché pur avendo recuperato dall’infortunio non si è allenato con i compagni per una settimana, quindi dovrebbe toccare ancora a Moretti far coppia con Rossettini al centro della difesa. Potrebbe rifiatare Zappacosta e di conseguenza nel ruolo di terzino destro ci sarebbe De Silvestri, che ha un gioco più da incontrista rispetto a quello dell’ex atalantino e forse sarebbe più efficace insieme a Benassi per contrastare Théréau e Fofana, nel caso fossero impegnati da Delneri.
Hart dovrà sfoderare una partita senza sbavature perché quando è incappato in uscite non perfette il Torino ha sempre perso, Atalanta e Inter. Boyé oltre ad essere il solito generoso che corre, difende la palla o la recupera e apre gli spazi ai compagni e a se stesso deve riuscire anche a segnare, non è un bomber, ma un attaccante non può prescindere dal fare gol. Ljajic, se otterrà la maglia da titolare o se dovesse subentrare, ha l’obbligo di fare la differenza viste le sue qualità. Tutta la squadra poi non dovrà commettere errori in fase difensiva perché ce ne sono già stati troppi e tutti pagati a caro prezzo con punti lasciati per strada. A proposito di punti lasciati per strada finora sono stati, tenendosi stretti nel conto, cinque, uno rispettivamente con Milan, Atalanta e Inter e dei due pareggi con Empoli e Pescara almeno una partita doveva essere vinta. Aggiungendo quinti questi cinque punti il Torino oggi, prima di scendere in campo con l’Udinese, avrebbe venti punti e occuperebbe il quinto posto insieme al Napoli. Non c’è da stupirsi se Mihajlovic s’imbufalisce se il Torino non fa il Toro sperperando quanto può e deve raccogliere perché chi vuole l’Europa ha iniziato a ingranare la marcia adesso sta ai giocatori granata dimostrare, assumendosi la responsabilità del proprio operato singolarmente e collettivamente, che cosa vogliono veramente fare.