A Bologna cala il sipario sulla mesta stagione del Torino e sul futuro ci sono tanti punti interrogativi
Questa sera si chiuderà la mesta stagione del Torino che ha visto andare in archivio il progetto targato Walter Mazzarri e si concluderà anche il rilancio che ha portato alla salvezza la squadra sotto la guida di Moreno Longo. Un’annata calcistica che si vorrebbe dimenticare, ma che resterà scolpita nelle menti e sarà uno spartiacque nel bene o nel male. Sembra passato molto più di un anno e nove giorni dal 25 luglio 2019 caratterizzato dall’entusiasmo per la prima partita del secondo turno dei preliminari d’Europa League. Quell’entusiasmo che si era già e di molto smorzato un mese e quattro giorni dopo, quando il Wolverhampton sbarrò la strada all’accesso alla fase a gironi della competizione europea e che consumandosi di giornata in giornata finì del tutto con la sconfitta in campionato per sette a zero con l’Atalanta il 25 gennaio 2020 e si trasformò nell’arco di quella partita in un incubo rafforzato otto giorno dopo dalla sconfitta per quattro a zero con il Lecce. Una boccata di speranza arrivò con l’insediarsi di Longo sulla panchina granata, ma le tante difficoltà incontrate per rimettere insieme i cocci dal giovane tecnico figlio di un Filadelfia sparito da anni non hanno permesso di alimentare quella speranza e anche la salvezza arrivata a due giornate dal termine del campionato non ha portato altro se non un sospiro di sollievo. L’epilogo appunto questa sera con fischio d’inizio alle 20,45 a Bologna e poi calerà il sipario. Ci sarebbero da evitare la 21ª sconfitta in campionato, che vorrebbe dire record negativo, e di arrivare o peggio superare i 69 gol subiti del campionato 1950-51 restando possibilmente fermi agli attuali 67, ma non si andrebbe oltre a una magrissima consolazione.
Calato il sipario e conclusa questa stagione c’è la prossima da mandare in scena. Al momento ci si può attenere alle parole del presidente Cairo che ha detto di stare già lavorando sul futuro e di voler rilanciare il Torino verso lidi che gli competono. Ma sono parole già sentire più volte senza che poi si concretassero in realtà duratura poiché hanno solo portato ad abbozzi tutti puntualmente naufragati. E’ stato già cambiato il direttore sportivo, fuori Bava tornato al settore giovanile e dentro Vagnati. E anche il segretario, con il passaggio da D’Ambrosio a Bernardelli. E’ stato ufficializzato Moretti come team manager. Cambierà l’allenatore, nessun rinnovo per Longo e a meno di clamorosi sviluppi panchina affidata a Giampaolo. E adesso dovrà andare in scena il mercato. Resteranno i due migliori giocatori della rosa Sirigu e Belotti? Ci saranno gli addii di Izzo e Nkoulou? Ad Ansaldi sarà rinnovato il contratto? Chi a deluso sarà sostituito? I giovani più o meno promettenti faranno parte del progetto? Quali saranno gli obiettivi? Arriveranno rinforzi adeguati? Con quale tempistica si svolgerà il mercato sia in uscita sia in entrata? Tante domande che attendono risposte.