Verso Euro 2024. Ponciroli: "Spalletti non ha stelle, ma tanti giocatori con fame"

12.06.2024 12:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Calcio 2000 e Tmw
Alessandro Buongiorno
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La comitiva azzurra è in Germania. Ormai ci siamo. Il 15 giugno è in programma la prima sfida del girone contro l’ostica Albania. C’è tanta attesa attorno alla Nazionale del CT Spalletti. E’ forte il desiderio di replicare l’impresa di Euro 2020 quando, un’Italia certamente non accreditata tra le favorite, ha alzato il trofeo nell’indimenticabile finale di Wembley contro l’Inghilterra. Le immagini dell’impresa di Mancini e soci vengono proposte di continuo, quasi a “spingere” gli Azzurri a rifarlo perché è stato magnifico. Onestamente, ci sono tanti punti in comune tra questa Nazionale e quella, vincente, di Mancini. In primis, esattamente come tre anni fa, non c’è un fuoriclasse assoluto in rosa. Le nazionali con più chances di portare a casa il trofeo europeo hanno almeno un top player a cui affidarsi, l’Italia non ne ha. Un limite? Forse ma non è detto. La fortuna di Spalletti (la stessa di Mancini) è che ha tantissimi giocatori che hanno fame di gloria. Due su tutti: Scamacca e Frattesi. Si conoscono da una vita, sono reduci da una stagione, con il proprio club, decisamente positiva e ora hanno la possibilità di far sognare l’Italia intera. Scamacca, dopo aver ascoltato tanti sminuire il suo talento (me compreso), sta dimostrando di aver fatto quel salto di qualità necessario per provare a diventare il terminale offensivo di riferimento dell’Italia. Frattesi è un centrocampista unico nel suo genere. I suoi strappi, uniti ai suoi inserimenti, possono mandare in cortocircuito ogni difesa.

Due azzurri ambiziosi e che non vedono l’ora di far vedere che sono pronti per dare il proprio contributo. Non dimenticherei neppure Buongiorno che ha tanta voglia di confermarsi ad altissimi livelli.
Poi ci sono le certezze di sempre. Su Donnarumma inutile dilungarsi. Sarà pure odiato dai milanisti ma, uno così, dà tanta sicurezza tra i pali. In difesa l’esperienza di Bastoni e Darmian non è così facile da trovare altrove. A centrocampo, se non ci saranno imprevisti, Barella sa come dare ritmo alla manovra azzurra. Personalmente punterei più su Fagioli come partner dell’interista ma Jorginho non è l’ultimo arrivato. In attacco, infine, mai scommettere contro Chiesa. Se sta bene fisicamente, può fare tutto, anche trascinarci a suon di assist e gol. In un momento particolare della sua carriera, ha bisogno di un grande Europeo per rilanciarsi.
Insomma, l’Italia parte a fari spenti ma, dovesse superare il girone, potrebbe diventare davvero una mina vagante molto pericolosa. Sappiamo esaltarci nei grandi eventi e pare proprio che ci siano le condizioni giuste affinché si possa fare qualcosa di magico, ancora una volta. Avere, come maestro d’orchestra, Spalletti mi dà ancora più serenità. E dire che non lo sopportavo anni fa ma, come si suol dire, sono gli stupidi non cambiano mai opinione…