Ventura: "Tifosi, prendeteci per mano! Barreto è entrato in un tunnel. Vorrei Giovinco..."
Il tecnico del Torino, Giampiero Ventura, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport, nella quale ha toccato diversi argomenti a cominciare dal rapporto con i tifosi che pare essersi incrinato dopo la sconfitta contro il Sassuolo: "Abbiamo bisogno dell'aiuto dei nostri sostenitori. Diventino loro i protagonisti, ci prendano per mano come è successo due anni fa e la scorsa stagione. Mi è stato chiesto se ero infastidito per i fischi. Ho risposto che quelli del finale li capivo e li accettavo, ci mancherebbe. Quelli iniziali no. E sa perché? La squadra ha bisogno di amore".
L'ansia... - "Ma lo sa che, l'altro ieri, un giocatore aveva l'ansia addosso addirittura per la partitella di allenamento disputata contro la Primavera? Se con il Brugge finirà nel mirino della contestazione dovrò richiamarlo in panchina. E non è giusto".
Cerci e Immobile - "Non volevano più restare. Cerci, in particolare, ci ha condizionato: fino a 48 ore dalla conclusione del mercato pareva dovesse restare e non abbiamo voluto rischiare un acquisto importante per non creare scompensi".
Casi spinosi - "Barreto è entrato in un tunnel, nel suo tunnel. Non si allena più con noi. Inutile che le aggiunga quanto ci sono rimasto male. Larrondo? Dopo il rigore sbagliato ha patito la pressione esterna e gli è venuta a mancare la fiducia nei suoi mezzi".
Il rigore maledetto - "Con il Sassuolo, l’arbitro fischia il penalty, io mi volto verso la panchina, bevo un sorso d’acqua, alzo la testa e vedo Sanchez Miño con la palla in mano. Urlo che deve calciare Quagliarella, ma Fabio si avvicina e mi dice: lo lascio tirare, così segna, festeggia, si gasa e lo recuperiamo. Che potevo fare? Un gesto nobile si è trasformato in un disastro".
Padelli e Gillet - "Padelli ha attraversato un periodo delicato e gli ho dato il tempo indispensabile per riprendersi. Con loro sono stato chiaro fin dal principio: Padelli avrebbe disputato il campionato, Gillet l’Europa League. Poi la situazione si è incasinata, sono stato obbligato a cambiare. Però alla prossima sosta, ovvero scollinata la sfida con il Copenaghen, ufficializzeremo quali saranno le gerarchie di ruolo. Amen".
L'interesse per Giovinco - "Lo desideravo già ai tempi del Bari e lui era entusiasta di raggiungermi in una squadra eccezionale. E' un giocatore di talento, qualsiasi allenatore lo vorrebbe".
Gli obiettivi - "Prima centriamo l’obiettivo fondamentale che è la salvezza, poi attrezziamoci per il resto. Diamo il massimo fino a gennaio e vediamo cosa si riuscirà a combinare sul mercato. A sette mesi dalla fine del campionato non ci possiamo arrendere ma rimboccare le maniche e lavorare. Comunque io di derby ne ho persi quattro e tre con situazioni arbitrali poco favorevoli...".