Ventura: "Questa stagione deve essere la normalità. Siamo cresciuti ed è un dato di fatto"

24.05.2014 11:31 di Matteo Maero Twitter:    vedi letture
Ventura: "Questa stagione deve essere la normalità. Siamo cresciuti ed è un dato di fatto"
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© foto di Federico Gaetano

Giampiero Ventura, mister del Torino, fa il punto della situazione su quella che è stata la stagione granata. Mille soddisfazioni, qualche inciampo, ma dopotutto la migliore stagione granata degli ultimi 19 anni.

Ventura comincia con il parlare della stagione:

"Se dobbiamo riferirci solo a questa stagione, parlare di crescita è limitativo. Siamo partiti dall'imbarazzo e dalla delusione di tre anni fa, tra molti punti di domanda e direi che la miglior risposta ad oggi sono i 6000 di firenze. Questo cammino mi gratifica, al di là di tutto"

"I numerosi premi ricevuti dai nostri tesserati? Sono conseguenza di un'annata importante, - Afferma Ventura - figlia del lavoro degli anni precedenti. Questi sono riconoscimenti di una crescita quasi giornaliera, la cui ciliegina sulla torta poteva essere l'Europa League. C'è rammarico soprattutto per la partita con il Parma, se l'avessimo vinta avremmo dato un sacco di risposte ad una marea di persone"

Poi, si passa al discorso società e di come è cambiata, nei successi e nella crescita"Per fare un discorso di crescita e collaborazione fruttuosa, l'unità di intenti è decisiva. Abbiamo definito i rapporti societari per evitare di vivere alla giornata come era abitudine prima. Abbiamo incontrato numerose difficoltà e ostacoli e talvolta gli abbiamo superati. Il Torino non è solo settimo in classifica, ma è una società che esporta una grande immagine sportiva e comportamentale, che al suo interno si confronta e si mette costantemente in discussione. Non abbiamo solo i 23 che giocano con noi, ma ragazzi giovani che giocano in prestito in Serie B che saranno di sicuro avvenire."

"Don Aldo Rabino mi ha chiamato Mister Promessa Mantenuta? È giusto così, se vinci sei portato in trionfo. Mi ricordo il giorno della mia prima conferenza stampa: ho detto di voler essere parte integrante di una rinascita. Mi ricordo il taxista all’arrivo a Torino che non mi aveva chiesto i risultati, ma di quando avremmo rispolverato le bandiera. Direi che sotto questo aspetto la promessa è stata mantenuta."

Infine, una speranza per l'immediato futuro: "Rimanere a questo livello fa parte del naturale percorso del Torino e dobbiamo fare in modo che questo diventi la normalità, perché la Storia di questa società ed i nostri tifosi ce lo impongono. Ora dobbiamo consolidarci, creare le basi, le fondamenta, una mentalità vincente, un modo di lavorare e di pensare che questa società negli ultimi anni aveva perso di vista. Non chiedo di migliorare ancora, non voglio la Champions, ma mi aspetto di vedere durante la prossima stagione un consolidamento. Una volta consolidato, si può addirittura ambire a qualcosa di meglio."