Ultras Brescia, non vogliamo il male di Corioni
Non vogliamo il male di Corioni, ma il bene del Brescia». Con queste parole i tifosi del Brescia che compongono il gruppo 'Brescia 1911' hanno spiegato la loro posizione relativamente alla contestazione attuata nei giorni scorsi contro la società. In occasione di un allenamento sono stati scanditi cori e lanciate uova, una delle quali ha colpito il presidente del Brescia Calcio, Gino Corioni. «La nostra - ha detto Diego Piccinelli, portavoce del gruppo - è stata una protesta certamente dura, rabbiosa, ma non violenta. Il presidente si è allontanato certamente arrabbiato, ma non impaurito. Un uovo non ha mai ucciso nessuno. Ci assumiamo comunque la responsabilità di ciò che abbiamo fatto». Piccinelli ha quindi detto chiaramente che «ormai a Brescia gli spettatori sono sempre di meno, non c'è un progetto». Si è inoltre parlato di una società «fatiscente». In quanto a domani, quando si affronterà il Torino al Rigamonti, «l'auspicio è ovviamente che il Brescia vinca». Prima d' intervenire Piccinelli ha ricordato il giocatore del Brescia e della nazionale Gigi de Paoli e il giornalista Giorgio Sbaraini, scomparsi nei giorni scorsi.