Toro senza... Freni, Cairo prendi Lentini
Che Lentini, ragazzi! Ma anche... Che Junior dall'alto dei suoi 57 anni e Che Mussi nella spinta sulla destra e, se mi dimentico qualcuno, chiedo venia, spinto dalla frenesia di scrivere finalmente di campioni con addosso la maglia granata. Campioni che furono, ma campioni attuali se, come si è visto chiaramente ieri sera, danno spettacolo e mostrano le eterne qualità che mai nessuno, nemmeno il tempo, toglierà loro. Un esempio? Gigi Lentini, ieri sera immenso nelle sue serpentine sull'out sinistro e puntuale nel mettere in mezzo cross invitanti per Ferrante, Muzzi o incursori della situazione. Che piede e che dinamismo ha ancora il bel Gigi. Eleganza, finte, dribbling e quell'attitudine a mettere la palla morbida, precisa, telecomandata, che oggi come oggi, nell'attuale Torino, forse soltanto il sempre degente Gasbarroni sarebbe in grado di emulare. Quel tipo di palloni che uno come Bianchi, ieri sera in tribuna, sogna ad occhi aperti dall'inizio della stagione, auspicando che qualcuno, finalmente, lo possa "servire" come si confà ad un calciatore con le sue caratteristiche. E poi, come scritto sopra, signore e signori, tifose e tifosi, che Leo Junior! L'intelligenza tattica in persona. Capacità di far correre il pallone e gli avversari stando fermi, risparmiando energie, salvo poi accumularle tutte d'un fiato per seguire l'azione giusta, quella che si concretizza in un gol, il suo gol, dopo una sgroppata di 40 metri. Che classe, Leo, che giocatori quelli di ieri sera. E quale nostalgia, cari tifosi. Nostalgia delle emozioni.