TORO, non sai vincere senza Rosina
Senza Rosina non è lo stesso Toro. Manca il capitano e i granata stentano a vincere, sebbene il fantasista calabrese finora, nelle poche partite giocate, non si sia ancora espresso ai livelli cui ha abituato la gente.
NESSUNA VITTORIA
Poi è arrivato l’infortunio, contro l’Inter e da quel momento è iniziato un piccolo calvario per il calciatore, ma anche per il Toro stesso. Senza il suo numero 10, infatti, la squadra di Gianni De Biasi ha stentato un po’ ovunque, raccogliendo un punto a Verona, contro il Chievo, uscendo sconfitto dalla sfida con la Lazio e allo stesso modo contro l’Udinese. La differenza è evidente: Rosina ha preso parte a cinque incontri ufficiali ( due di Coppa Italia, tre di campionato) e in queste partite i granata hanno raccolto quattro punti e due passaggi del turno. Nelle tre sfide in cui la squadra è stata condizionata dalla sua assenza, i punti guadagnati non sono andati oltre la singola unità.
L’INFORTUNIO
La non felice situazione di Rosina dal punto di vista fisico è però una storia che ha inizio dalla passata stagione, quando il talento calabrese iniziò tardi la preparazione e fu costretto poi a sottoporsi alle cure dello specialista, il professor Luigi Novello, che ancora oggi continua a seguirlo settimanalmente. Nulla a che vedere con il problema di cui soffre ora il giocatore, ma sicuramente un sintomo del periodo non particolarmente fortunato che lo stesso ex Parma sta attraversando. E così il suo rendimento è condizionato e il tentato recupero lampo contro il Livorno gli è costato un ulteriore stop, che ha visto il Toro privarsi di Rosina anche contro la forte Udinese. E tutti ora si chiedono come sarebbe finita se il guardalinee avesse convalidato quel gol a Bianchi? Ma anche: come sarebbe finita se in campo ci fosse stato Rosina? La controprova non ci sarà mai, ma intanto lo staff medico lavora per riportarlo in campo per la ripresa del campionato del 19 ottobre prossimo.
IL RIENTRO
Contro il Cagliari infatti potrebbe rientrare dal 1’ a guidare i suoi compagni alla ricerca di quei tre punti che mancano dalla prima giornata. Dai suoi piedi e dalla sua velocità può arrivare la salvezza di un Toro che ha ancora le sembianze di un cantiere aperto, in cui tutta la rosa deve sentirsi più operaia, badando al concreto più che all’estetica del gioco. Anche perché, finora, i granata non hanno disdegnato sotto questo aspetto, ma a mancare è la concretezza e l’imprevedibilità (e velocità) di una manovra che Rosina potrebbe garantire.
Andrea Scapazzoni