TORINO, un tabù lungo 14 anni

20.09.2008 10:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: CARLO NESTI
TORINO, un tabù lungo 14 anni
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Sono 14 anni che il Torino non batte l'Inter. L'ultima volta risale al 27 febbraio 1994: in sella in c'era Mondonico, davanti pennellone Silenzi e intorno una realtà ambiziosa, con il Toro presenza costante nelle coppe europee. Proprio alla vigilia di una gara di Coppa delle Coppe contro l'Arsenal il Toro ospitò e superò l'Inter per 2-0 con le reti di Paolino Poggi e Sandro Cois.

Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti. La vittoria ora vale tre e non due punti, i classici numoeri dall'uno all'undici non esistono più e di stranieri se ne possono schierare a volontà e non solo tre. Sono cambiate tante cose anche per il Toro, che ha vissuto un declino lento e inesorabile, con altalene di retrocessioni e promozioni, fino a sprofondare ancora più giù fino al fallimento. Un Toro che era nella breve era di Goveani e nel frattempo passata di mano in mano, fino a Urbano Cairo, che all'epoca dell'ultima vittoria contro l'Inter lavorava per un gruppo legato all'altra metà di Milano, quella rossonera, ovvero la Fininvest. Un Toro, che proprio da allora non sa più cosa siano le coppe Europee, se escludiamo l'apparizione in intertoto nel 2002.

Un Toro che vorrebbe dimostrare di valere un ritorno nelle coppe. L'inizio è incoraggiante, ma per fare più strada bisogna rosicchiare più punti possibili anche alle grandi. E con le grandi sono finora anni di note dolenti.

Carta alla mano, sembrerebbe improbabile porre fine al digiuno quest'anno, con una delle Inter più forti di sempre. Mai come adesso, però, c'è un Toro che ha convinzione delle sue forze, partito forte e spinto dall'entusiasmo di un pubblico che sta rispondendo presente al richiamo di questa sfida.

In fondo contro il Catania, che certo non è superiore ai granata, gli specialoni interisti si sono salvati con due autoreti. In più, i nerazzurri vengono dalla trasferta di Atene in sono state spese energie.

Da questi punti dovrà partire il Toro, che deve fare più del suo per dimostrare di essere ambiziosi. Finora, dal ritorno in serie A, un unico sussulto, l'1-0 sul campo della Roma due stagioni fa, successo figlio più dell'enorme differenza di motivazioni (Toro in cerca disperata di 3 punti, Roma senza obiettivi) che per veri e propri meriti. Centrare l'impresa sarà difficile, ma almeno quest'anno c'è la consapevolezza di poterci provare.