Torino, un allenamento a (semi)porte chiuse
Ieri, dopo la classica seduta a porte chiuse, le porte della Sisport si sono aperte per permettere ai tifosi di accogliere i propri beniamini reduci dall'allenamento.
Malgrado la pioggia battente, si sono dati appuntamento davanti al polo di allenamento Granata una quindicina di tifosi di tutte le età. La maggior parte di loro, soprattutto femminile, è accorsa per vedere Rolando Bianchi, che gode ancora di grande fama tra la tifoseria, nonostante i recenti avvenimenti. Numerosi anche i giovani, soprattutto nella fascia 15-23: questa presenza dimostra che la fede granata non si è persa nemmeno nelle giovani generazioni, testimoni del più brutto periodo della storia del Torino.
Il primo giocatore ad uscire è stato Valter Birsa, che ha rassicurato i tifosi sul suo stato di salute con un laconico "sto meglio". Dopodiché, uno per uno, sono usciti tutti gli altri. La maggior parte di loro si è resa disponibile a rapportarsi coi tifosi: un plauso particolare va a Migjen Basha, che si è intrattenuto per 10 minuti abbondanti a firmare autografi, a parlare e a concedersi alle foto dei tifosi. Qualche tifoso ha anche chiesto ai giocatori il perchè le porte chiuse agli allenamenti e si è capito che è una decisione del mister, giustificata ovviamente dalla necessità di massima concentrazione per questo intenso finale di stagione.
Da segnalare l'assenza giustificata di Brighi e quella non giustificata di Ogbonna, mentre D'Ambrosio, Stevanovic, Vives hanno eluso la sessione dedicata ai tifosi infilandosi subito nelle proprie auto.