Torino, la fiducia a Giampaolo è a tempo. E Cairo si guarda intorno

17.01.2021 11:45 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tmw
Marco Giampaolo
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Marco Giampaolo
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Partiamo dai numeri: terzultimo posto (ma con una gara in più rispetto alle alla concorrenza), 13 punti in 18 giornate con appena due successi, seconda peggior difesa del campionato e zero vittorie in casa in un girone intero. Dati da retrocessione, infatti il Torino ad oggi sarebbe in serie B, e da esonero dell’allenatore, eppure Marco Giampaolo è ancora il tecnico dei granata. Ha incassato nuovamente la fiducia del presidente Cairo, come dichiarato dallo stesso patron. “Certo che resta” il commento del numero uno del club uscendo dallo stadio. Eppure, lo spettacolo è stato tra i peggiori della stagione: uno 0-0 contro lo Spezia nonostante la superiorità numerica per 82 minuti più recupero, un’unica occasione creata con il palo di Ansaldi al 90’ e va pure ringraziato Sirigu per tre interventi prodigiosi. “E’ stata una partita brutta, pessima, e mi aspettavo di vedere una squadra diversa” ha ancora aggiunto Cairo.

Poi, la frase che non fuga tutti i dubbi sul futuro di Giampaolo. “Fino a quando resta?” la domanda dei cronisti alla quale il presidente ha risposto allo stesso modo, “Fino a quando?” ha detto sorridendo amaramente e salendo in macchina. Perché è inevitabile che dalle parti di via Arcivescovado continuino le riflessioni: ieri nel post-partita il summit tra il patron, il ds Vagnati e il tecnico è durato pochissimo. O meglio, molto meno rispetto al solito. Cairo non esce mai prima di un paio d’ore dopo il triplice fischio, ieri alle 21.07 stava già varcando i cancelli del Grande Torino per rientrare a Milano. Un confronto breve, durante il quale si è ribadita la necessità di svoltare. E, nel frattempo, continuano a rincorrersi i nomi dei possibili successori. Si va dall’idea Nicola al ritorno di Longo, che già l’anno scorso riuscì a salvare la squadra partendo però dal gruzzolo di punti conquistati da Mazzarri, fino all’ipotesi Ventura e sullo sfondo Donadoni e Semplici. Perché, appunto, le parole di Cairo non hanno il sapore della conferma assoluta.

La sensazione è che si tratti di una fiducia a tempo, con il pesantissimo contratto di Giampaolo a giocare un ruolo importante: l’ingaggio supera il milione e mezzo e la durata è fino a giugno 2022, ecco perché un eventuale esonero costerebbe molto caro all’editore alessandrino. Ed è anche per questo che, nel caso in cui la situazione precipitasse, si punterebbe su un profilo low-cost, come quelli che già circolano. Sicuramente, però, da via Arcivescovado si attendono e si pretendono delle mosse, che siano sul mercato o sulla panchina. Se si crede ancora in Giampaolo, allora va rinforzata una squadra che ha palesato lacune; se invece si pensa di aver costruito una rosa che possa evitare la serie B, a quel punto è inevitabile il divorzio con l’allenatore. Ma bisogna agire in fretta: venerdì a Benevento si chiude il girone di andata, nella migliore delle ipotesi (quindi in caso di vittoria) si girerebbe a 16 punti. La proiezione finale è di 32, ben lontana dalla quota salvezza.