Torino, il brivido porta a un'altra metafora. Il sereno è ancora lontano
L’immancabile brivido sul filo di lana contraddistingue una giornata finalmente felice per il Torino e per Marco Giampaolo. La “melma” che il tecnico granata aveva individuato come principale problema per i suoi giocatori a margine del ribaltone subito contro la Lazio viene sciacquata via dal successo nel recupero della gara di campionato contro il Genoa, senza però tranquillizzare del tutto gli animi di una squadra eternamente in subbuglio, e sempre sull’orlo della crisi autoinflitta.
E’ bastato un acuto di Scamacca a tempi di recupero inoltrati per causare le solite sabbie mobili mentali che per poco non stavano per proporre l’ennesima dolorosissima beffa proprio sul filo di lana.
Le parole di Giampaolo a margine di tre punti che valgono come sospiro di sollievo soprattutto per la solidità di una panchina che stava iniziando a scricchiolare sonoramente, fanno da monito per una situazione che nonostante i passi avanti è ancora lontana dalla serenità.
La metafora del treno che ha investito i suoi giocatori è quanto mai efficace per andare a simboleggiare la convalescenza che attenderà la compagine torinese nei prossimi impegni nel tentativo di trovare equilibrio e fiducia nei propri mezzi. Il prossimo turno, da disputarsi in casa contro il Crotone, fornisce un primo assist per lasciare intendere lo stato dell’arte per un progetto che per essere sviluppato nella maniera corretta, necessita di basi decisamente più solide rispetto a quelle attuali.