Torino goleada e applausi
Il Torino ritrova la vittoria e gli applausi dei tifosi. Due cose che mancavano da tanto tempo ai granata. La vittoria da oltre un mese, in casa addirittura da ottobre; l'appoggio del pubblico invece negli ultimi tempi si era trasformato in aperta contestazione, a tratti violenta. E dire che anche oggi l'ambiente non era favorevole ai granata, con le due curve lasciate quasi deserte dai tifosi, in polemica con il presidente Cairo e la squadra. «Per una volta a mancare saremo noi» avevano scritto in un comunicato distribuito prima della partita, seguita prima dall'esterno dell'Olimpico e poi al vecchio Filadelfia. Visto come è finita, è stato un errore non esserci. Si sono persi il primo Toro della seconda era-Colantuono (tornato in panchina dopo l'intermezzo infelice di Mario Beretta) che ha saputo costruire una vittoria 'da Torò. Ottenuta cioè in rimonta e con grinta e impegno, caratteristiche che erano mancate troppe volte alla squadra granata quest'anno. Il tutto condito da quattro gol di ottima fattura, per la prima volta in stagione così tanti. Per il gioco verranno tempi migliori, ma con questo successo i granata tornano a respirare, salendo a tre punti dalla zona play-off e a meno otto dal Cesena, ovvero dalla promozione diretta. Il vantaggio del Grosseto, firmato da Pichlmann, non ha fatto crollare i granata. Anzi, pur senza incantare ma con un Pestrin in più a centrocampo (positivo il debutto dell'ex salernitano arrivato solo ieri), la squadra di Colantuono ha trovato con Bianchi, Leon («Haiti, Gesù è con te» la scritta sulla maglietta mostrata esultando), Pià e Gasbarroni i gol vittoria. E così l'indifferenza iniziale nei confronti dei giocatori granata si è trasformata in applausi.