Torino, dentro Ilic ma fuori Lukic: per ambizioni più grandi bisogna ancora aspettare
Tre innesti, sei cessioni: è questo il bilancio definitivo del mercato del Torino a gennaio. Il punto chiave di questo mese di trattative, però, rimane la coperta corta a centrocampo. Juric voleva un innesto ed è arrivato (Ilic), ma è stato salutato un big (Lukic) e si è concluso uno scambio (Vieira per Ilkhan): a conti fatti non cambia nulla, il tecnico rimane senza alternative di qualità. E l'attacco resta con Sanabria, Seck e Pellegri. Adesso parlerà il campo, ma il salto nelle ambizioni non c'è stato.
<b>Colpo grosso</b>
<b>Ilic</b> è sicuramente uno dei colpi migliori della serie A, anche a livello economico: tra parte fissa e bonus si parla di una ventina di milioni di euro, sicuramente un investimento importante. E il fatto che fosse un profilo indicato direttamente da Juric, che già lo forgiò al Verona, è un aspetto certamente positivo. Il club ha poi deciso di 'tamponare' la falla che si è aperta nella retroguardia con <b>Gravillon</b>, altro giocatore già transitato in Italia, che coprirà il buco lasciato dall'infortunato Zima per il quale si dovranno valutare i tempi di recupero. In mediana è arrivato anche <b>Vieira</b>, non certo un centrocampista goleador ma un profilo che dovrebbe dare maggiore fisicità e potenza. Entrambi gli ultimi acquisti avranno quattro mesi per meritarsi il riscatto da parte del presidente Cairo.
<b>Addio mal digerito</b>
Il Torino è stato anche protagonista di una delle cessioni più pesanti: <b>Lukic</b> è andato al Fulham, al Toro entreranno dieci milioni di euro. Juric aveva provato ad opporsi a questa operazione in uscita, proprio per poter fare un salto in avanti per tentare di alzare l'asticella nella seconda parte di stagione, ma ha pesato molto il rifiuto del giocatore alla proposta di rinnovo e a giugno 2024 sarebbe andato in scadenza. Per arrivare a Vieira è stato sacrificato <b>Ilkhan</b>, il turco proverà a maturare alla Sampdoria. Hanno fatto le valigie anche i giovani <b>Akhalaia</b> (Hesperange), <b>Horvath</b> (Kecskemét) e <b>Garbett</b> (Nac Breda), tutti in prestito e che non rientravano nel progetto granata. Infine, ha detto addio anche il canterano <b>Edera</b>, che dopo 19 anni saluta definitivamente e si accasa al Pordenone per rilanciarsi dopo un terribile infortunio che lo ha tenuto fermo quasi due anni.