Torino, Cairo: "La mia po­sizione non è cambiata"

05.08.2009 14:47 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: tuttosport

 Sulla contestazione Cairo ha dichiarato alle pagine di tuttosport:
"Era la prima volta che ci alle­navamo qui da quando siamo retrocessi e la gente, giusta­mente, aveva ancora voglia di sfogarsi, di manifestare rabbia e dolore per la B. Non mi fa piacere, ma capisco i tifosi. Ripeto, queste reazioni so­no normali, specie in una piaz­za passionale. Se retrocedi hai sempre torto. Accetto senza fa­re drammi, ce lo siamo merita­to, siamo finiti in B".

Alla domanda se avrebbe messo in vendita il Toro, dato che aveva dichiarato, che il giorno in cui avrebbe avuto la piazza contro sarebbe andato via, Cairo risponde:
"Non ho perso la passione. In 4 anni ci ho messo tutto l'entu­siasmo che avevo per compiere qualcosa di positivo, ogni scel­ta è stata fatta in buona fede e per il bene del Toro. Pure per troppo amore: certe operazioni di mercato le ho realizzate per compiacere i tifosi. Ho fatto e farò tutto ciò che posso per il Toro. Ma sempre in relazione con le mie possibilità economi­che, che non sono illimitate, e con il fatturato del club, che è ridotto. Non posso condurre la campagna acquisti del Real Madrid, non sono un miliarda­rio, uno sceicco o un petroliere russo. Le mie risorse sono limi­tate. Il Toro non è mio per l'e­ternità, il Toro non è intoccabi­le. Se qualcuno è molto più for­te, ricco e bravo di me, si pre­senti. Io non dirò ostinatamen­te no. Ma è anche vero che per ora non ho avuto richieste par­ticolari. Esaminerei il candida­to, nel caso. E non sarei mai una palla al piede del Toro. Una zavorra. Non voglio ven­dere la società, ma nemmeno pongo limiti o preclusioni. Det­to questo, non mollo e mi accol­lo tutti gli oneri della retroces­sione. Questo è anche il signi­ficato della campagna abbona­menti, con la mia foto e la ma­glia granata addosso. Non mol­lo, resto qui con voi, anche se la B mi costa molto. Tra costi, ri­cavi e plusvalenze, siamo sem­pre sotto 14,5 milioni. Non cer­to pochi. Comunque resto feli­ce di andare avanti. La mia po­sizione non è cambiata. Già un anno fa in Sardegna dicevo che ero pronto anche a vendere, nel caso in cui si fosse presentato qualcuno più bravo e ricco".