Tegola Toro: è serio l'infortunio di Abate
Due infortuni in tre mesi. Il secondo, fra l’altro, in un momento di splendida forma. Il detto “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo” calza a pennello a Ignazio Abate. Che ieri ha ricevuto una bruttissima notizia: la distorsione alla caviglia rimediata contro l’Atalante è abbastanza grave. Le diagnosi non lasciano dubbi: distorsione di media gravità con lesione parziale del legamento peroneo-astralgico. Al di là delle formule mediche, significa che il centrocampista del Torino dovrà stare fuori a lungo. «Si parla di due mesi di stop - dice lo stesso Abate, che oggi verrà sottoposto a nuovi esami -. O rientro prima di Natale o ci vediamo per il nuovo anno. Già è una buona cosa il fatto che non mi debbano operare».
MALEDETTO CAMPO - La tegola che gli è piombata sul collo («Un disastro. Una sfiga incredibile. Sono a pezzi») non fa perdere la grinta al giocatore, che vuole reagire subito. «Cercherò di recuperare prima che posso. Già non vedo l’ora. Ma che rabbia. Che batosta. Non ci voleva proprio. Non mi era mai capitata una cosa così. Due infortuni in tre mesi. Due lunghi stop. Che palle». Sotto accusa è il campo dell’Olimpico: «Ma vi rendete conto come mi sono fatto male? Una parte del terreno mi è ceduta sotto i piedi, si è alzata una zolla grossa così, si è creato un buco e la caviglia mi si è girata».
IL RECUPERO - La previsione è che Abate debba saltare non meno di sette partite, ma i più ottimisti pensano che 35-40 giorni di stop possano bastare a farlo recuperare completamente. In quel caso potrebbe essere in campo il 14 dicembre a Bologna (sempre che la forma lo assista dopo la lunga sosta). In caso contrario si slitterebbe al 21 dicembre contro il Napoli o addirittura all’11 gennaio contro il Genoa. Risposte più precise si avranno nelle prossime ore. E speriamo che per una volta la sfiga guardi da un’altra parte.