STIPENDI SERIE A, Con Ibrahimovic paghi 23 granata
Ibrahimovic? Da solo, pesa quanto 23 giocatori del Toro. Provate a togliere dalla rosa granata Ventola, Stellone e Malonga. Perché proprio questi 3? Perché i loro ingaggi netti superano di poco il milione e mezzo e permettono di far quadrare i conti nell’emblematica immagine dell’uno contro tutti. Escludendo per gioco gli attaccanti citati, il monte ingaggi netto del Torino scenderebbe a 11 milioni, rispetto al dato reale che è di poco superiore a 12,5. E 11 milioni è anche la cifra netta che incassa lo svedese in questa stagione. Grossomodo, una mensilità di Ibra servirebbe per pagare l’intero ingaggio annuale di Barone o di Bianchi: i 2 granata che guadagnano di più.
UN ANNO IN 2 SETTIMANE
Da spavento è anche il raffronto della media ingaggi, al lordo delle tasse. Quella del Torino è di poco inferiore al milione, quella dell’Inter è di molto superiore a 4,5 milioni. Un giocatore granata incassa in media 480 mila euro netti all’anno. Non cambiando il termine di paragone e ragionando sempre sui 12 mesi, a Ibrahimovic questa cifra entra nelle tasche in appena 2 settimane.
DA 120 MILIONI A 25 Non è certo un solo giocatore nerazzurro a fare le uova d’oro e a metterle in banca. Nel complesso, l’Inter ha il monte ingaggio più alto della serie A, a pari merito con il Milan: 120 milioni lordi. Seguono la Juventus (115), la Roma (65), la Fiorentina (37), il Genoa (35), il Napoli (29), il Palermo (28) e la Lazio (27). Il Torino, a quota 25, è 10° (95 milioni in meno dell’Inter).
MOURINHO, 10 VOLTE GDB «I più poveri possono comunque giocarsela con tutti, se tirano fuori tanto orgoglio e la propria dignità. E noi abbiamo la forza dei nostri sogni», diceva De Biasi, l’altro giorno: l’ingaggio del tecnico granata è di 850 mila euro, quello di Mourinho 9 milioni, più di 10 volte tanto. Per la cronaca: il fatturato del Torino è più di 5 volte inferiore a quello dell’Inter, 40 contro 221. E allora è doppiamente da apprezzare il nuovo impegno economico affrontato dal presidente Cairo in quest’estate: investimenti sul mercato per 20 milioni, solo 3 volte e mezzo inferiori rispetto a quelli nerazzurri (70,6 milioni).
L’ORGOGLIO DEI TIFOSI Almeno nel computo degli abbonati il Torino riduce grandemente il gap. Nonostante il calo di quest’anno (vendute quasi 13.500 tessere, circa 3 mila in meno rispetto alla scorsa stagione), gli abbonamenti del Torino sono inferiori soltanto di 2 volte e mezzo, se soppesati con quelli dell’Inter (oltre 36 mila: la campagna nerazzurra, comunque, non è ancora chiusa). La stagione granata apertasi con maggiore entusiasmo (e con la crisi economica generale che non ancora esplosa come nell’ultimo biennio) risale al 2005-06: tocca rievocare l’avvento di Cairo post
fallimento e l’assalto al campionato di B con la forza imparagonabile dei risorti. Gli abbonati furono oltre 19 mila: più della metà degli attuali fedelissimi nerazzurri, che pure arrivano da stagioni vincenti e ora hanno potuto aggrapparsi pure all’effetto Mourinho, per decollare nelle ambizioni. Nella lotta tra le tifoserie, insomma, il Torino ha orgoglio e dignità da vendere. In campo, domenica, toccherà a De Biasi e ai suoi. Ma dopo l’analisi economica di cui sopra, a volo d’uccello, anche solo un tackle a centrocampo assume i connotati dell’impresa. Il gigante è in arrivo a Torino: De Biasi sta caricando la propria fionda con la forza delle emozioni e delle motivazioni, mentre sistema qualche trappola tattica.