Spalletti pondera l'offerta dello Zenit
Di nascosto da tutto e tutti, come nei film di James Bond, o magari in Mission Impossible. L’agente segreto Luciano Spalletti ha raggiunto San Pietroburgo giovedì, e nonostante le precauzioni prese dall’ex tecnico giallorosso e dal club russo alla fine si è saputa la verità. Lo Zenit corteggia Spalletti da mesi, questo potrebbe essere il momento giusto per concludere l’affare. Ma nessuno lo dice. Anche perché all’allenatore attuale Anatoly Davydov è stata data una garanzia: potrà portare a termine il lavoro, fino alla fine della stagione (mancano un paio di mesi) il posto è suo. E il tecnico, ex giocatore dello Zenit, sta andando bene. La squadra è risalita in classifica e ora è terza.
Visita Terzo posto vuol dire preliminari Champions, la prima condizione posta da Spalletti per accettare le proposte dei russi. Che sono ricche se si considera l’ingaggio (circa tre milioni) e soprattutto i bonus, che possono raggiungere i 50 mila euro a partita vinta. «Sono venuto per vedere l’ambiente, per capire come lavorano qui», racconta Spalletti da San Pietroburgo. Il club russo, passato il primo momento di imbarazzo, ha ammesso la presenza in città dell’ex allenatore della Roma: «Spalletti è venuto per conoscere la città e la squadra, non per firmare subito ». Anche perché è una decisione da ponderare bene, visto che la famiglia Spalletti è perplessa sul trasloco.
Possibilità Ma la città è splendida, il club ha intenzione di tornare nel giro delle migliori d’Europa e l’ambiente è ideale: lo Zenit si allena a Udelnaya, nel bel mezzo di un parco pubblico, sotto lo sguardo dei passanti, adulti e bambini. La tensione non è paragonabile a quella di Roma, ma ugualmente Spalletti ha voluto soltanto fare una ricognizione. Anche perché per la prossima stagione molte opportunità si potrebbero aprire in Italia: a partire dal Milan, che tenterà di finire la stagione con Leonardo, e dopo potrebbe toccare proprio a Spalletti, che da giugno sarà libero di firmare per un altro club italiano. Il Milan ha pensato a lui più volte, sempre bloccato da motivi di opportunità (la volontà di Berlusconi di non disturbare la Roma) e di tradizione (scegliere allenatori di casa). Ma ora tutto potrebbe cambiare, per questo è facile che Spalletti e lo Zenit non si decidano e si rivedano fra qualche settimana.