"Se Vlasic gira il Toro è uno spettacolo", ma gli altri? Da Ngonge a Nkounkou, serve una svolta
Se Nikola Vlasic è sempre più il centro di gravità del Torino, c’è anche un’altra faccia della medaglia granata fatta di giocatori finiti ai margini e con il futuro in bilico. Il numero 10 è il vero trascina-Toro: lo ha dimostrato ancora una volta guidando la rimonta contro la Cremonese con una conclusione da tre punti e conquistando il premio di MVP. "Quando Vlasic gira, la squadra è uno spettacolo", ha sintetizzato Urbano Cairo. E i numeri confermano tutto: il croato è andato a segno o ha servito un assist in quattro gare consecutive di campionato, un record personale tra Serie A e Premier League. Il bottino recente parla di tre gol e due assist, che diventano cinque reti e due passaggi decisivi se si allarga lo sguardo alle ultime uscite con la nazionale.
Intorno a lui, però, non tutti sorridono. Aboukhlal è ormai ai margini: appena 50 minuti giocati negli ultimi due mesi e mezzo, penalizzato anche da un 3-5-2 che, come ribadito da Petrachi, "sarà il modulo da qui alla fine". Più spazio ma rendimento ancora insufficiente per Ngonge, anche lui poco a suo agio nel sistema di gioco. "Ha la mia stima, ma deve migliorare", ha chiarito Baroni, sottolineando come alcune scelte tattiche lo abbiano penalizzato.
In calo anche Nkounkou, rientrato da un infortunio muscolare e alle prese con un periodo delicato anche fuori dal campo. "Mi serve la sua presenza mentale", ha ammonito l’allenatore. Tutti dossier aperti sulla scrivania di Petrachi, che ha avviato colloqui individuali in vista di gennaio: "Voglio capire chi vuole restare e chi no. Chi rimane deve dare tutto, altrimenti cercheremo profili più funzionali". Il Torino riparte da Vlasic, ma il mercato chiarirà molte gerarchie. A riportare tutto è il Corriere di Torino.
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