Sassuolo, Di Francesco: “Dobbiamo osare di più ed essere più attenti negli ultimi venti metri”
Per lunghi tratti la partita è stata fatta dal Sassuolo nel primo tempo. Per di Francesco la pecca della sua squadra è stata creare occasioni da rete, ma non realizzare gol. Il Torino ha saputo finalizzare le uniche due vere occasioni per segnare.
L’unica colpa che si può attribuire alla sua squadra all’esordio in serie A è l’aver subito gol quando stavate giocando meglio degli avversari. Concorda?
“Abbiamo fatto noi la partita per lunghi tratti prima di subire il gol di Brighi, però se creiamo le situazioni per far male agli avversari e poi non segniamo è evidente che il Torino ha dimostrato di conoscere meglio la categoria di noi. Loro sono stati più cinici e pratici in certe situazioni della gara e, infatti, con le due vere palle gol che hanno avuto ci hanno fatto male. Noi in tante situazioni, anche nel finale, negli ultimi venticinque-venti metri non siamo stati bravi sia negli assist sia nei tiri in porta”.
A parte il risultato, ha visto delle cose positive nella prestazione della sua squadra?
“In Italia ci si basa sempre sul risultato per formulare i giudizi, però durante la gara ho anche visto delle ottime cose. Come dicevo prima, fino agli ottanta metri abbiamo fatto bene, ma sotto tutti i punti di vista i miei giocatori non mi sono piaciuti nelle scelte finali anche perché noi lavoriamo molto su quest’aspetto e abbiamo osato poco. In serie A, specialmente contro certe squadre, quando c’è l’opportunità di fare male all’avversario bisogna sfruttarla ed è quello che ha fatto il Torino con noi”.
L’osare poco dipende da inesperienza della serie A oppure dalla mancanza di un attaccante d’esperienza?
“Sicuramente terremo conto che il calciomercato è ancora aperto, ma al di là di questa gara perché se ci dovessimo basare o drammatizzare su una sconfitta non avrebbe senso. Perdere con il Torino ci sta, però l’intelaiatura e la mentalità di questa squadra non deve cambiare e può essere che ieri è stata una serata dove negli ultimi metri non siamo stati bravi o siamo mancati un po’ nella personalità o nello scegliere quello che a me piace: l’osare di più nell’assist e nel tiro finale”.
Certe ingenuità dei suoi giocatori sono attribuibili alla scarsa dimestichezza con la serie A?
“Alcune ingenuità nei disimpegni le ho viste anche da parte del Torino e se gli avessimo fatto gol noi, anche se hanno giocato tante partite in serie A, la gara sarebbe stata diversa. Io ho militato tanti anni in serie A e vi assicuro che la differenza sta negli ultimi venticinque-venti metri se si fanno le scelte giuste, mentre se si crea tantissimo e si arriva anche al cross riuscendo in sei-sette occasioni a porsi nella condizione di far male però non si segna è su quello che bisogna lavorare”.
La fortuna del Torino è avere un giocatore come Cerci che è in grado di inventarsi un gol come quello che ha realizzato contro di voi?
“Infatti, io mi lamento del comportamento dei miei giocatori perché spesso si vanno a vedere gli errori quando si subisce gol e invece si guarda alla bravura quando si realizzano, Cerci ha fatto un gran gol, anche se io avevo chiesto ai miei di stare attenti perché la qualità di Cerci e portarsi la palla sul sinistro e tirare in porta. Cerci è un giocatore che può essere fuori dalla partita per cinquanta minuti, però poi in un minuto si accende e fa la differenza, non per niente è un giocatore della Nazionale e ha i mezzi per fare bene, forse adesso gli manca solo un po’ di continuità. Io lo conosco dai tempi della Roma quando ero team manager, sono consapevole delle sue qualità e purtroppo me le ha fatte vedere anche ieri sera”.
Un gol di Cerci e uno di Brighi, altro ex della Roma, sembra quasi che gli amici le abbiamo fatto un brutto scherzetto.
“Brighi l’ho incrociato solo da avversario, però sapevo che anche lui è molto bravo negli inserimenti e ieri sera l’ha dimostrato”.
Missiroli ha creato qualche difficoltà al Torino spostando la sua posizione.
“Noi giochiamo con il 4-3-3 e Missiroli secondo le situazioni avanza o arretra la sua posizione, infatti, così facendo nel secondo tempo in due-tre occasioni ha cambiato passo creando al Torino difficoltà e fermandone le incursioni. Missiroli è una mezz’ala e si abbassa o si alza secondo le situazioni e ha giocato come fa sempre, in serie B si riesce più spesso a stare un po’ più alti, mentre in serie A dove le squadre avversarie hanno più personalità bisogna ogni tanto abbassarsi”.
Riguardo alla prossima gara con il Livorno si parla già di spareggio salvezza.
“Mi sembra un po’ prematuro poiché mancano ancora trentasette partite alla fine del campionato, è assurdo fare dei drammi per una sconfitta nella prima gara. Io sono molto sereno perché la squadra deve solo seguire quello che le dico e ci toglieremo grandi soddisfazioni”.
Che regalo può fare ai seimila abbonati che verranno a sostenere lei e la squadra domenica per l’esordio casalingo?
“Speriamo di fare un regalo ai nostri tifosi e che si ripeta l’ultima partita dello scorso campionato quando battemmo il Livorno, fu una gioia grandissima”.
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