Santoruvo "Torino ancora favorito, Reggina lontana"
Oggi il suo Frosinone non scenderà in campo, ma Vincenzo Santoruvo seguirà con interesse gli avversari e per questo ci parla del campionato di serie B, ma non solo.
Come valuti finora la tua avventura al Frosinone?
"Sono arrivato lo scorso anno perché dovevo lasciare Bari e mi si è prospettata questa situazione. Sono stato contento di questa possibilità, ma subito sono stato sfortunato perché ho avuto un problema al ginocchio che mi ha fatto perdere praticamente tutta la staigione. Quest'anno invece, a parte le ultime tre partite, ci stiamo togliendo delle soddisfazioni".
Quest'anno si può dire infatti che siate la squadra rivelazione
"Effettivamente siamo una sorpresa, i nostri obiettivi non erano quelli di fare un campionato di vertice, ma siamo qui, il campionato è lungo e possiamo continuare a fare buoni risultati".
Parliamo della tua carriera, come sono stati i tuoi inizi?
"Non ho fatto le giovanili in un posto preciso. Mi sono trovato a fare gli allievi regionali a Molfetta e poi sono arrivato subito in prima squadra, in c2, a quindici anni e mezzo".
Poi come si è sviluppata?
"Dopo aver fatto due anni a Molfetta c'è stata una breve parentesi nella primavera del Napoli. Successivamente sono finito ad Andria, con Papadopulo allenatore, e senza tanto spazio. Ad Acireale è stata la mia prima esperienza lontano da casa e sono arrivati anche i primi infortuni, poi a Viterbo ho iniziato a giocare con continuità".
Poi arrivi a Bari, come sono stati questi anni?
"Sono stati quattro anni meravigliosi, anche se la squadra non ha disputato campionati di vertice. Era comunque un'altra serie B, più difficile, dove la società faceva investimenti magari non all'altezza della situazione. Sono stati comunque anni meravigliosi, con mister Carboni e Maran, poi Conte l'ho avuto solo per sei mesi. E' un bravissimo allenatore, ma posso dire ben poco a suo riguardo".
Carboni e Maran come li valuti?
"Carboni l'ho avuto a Viterbo e mi ha portato lui a Bari. E' una persona molto umana ed è l'allenatore a cui sono più legato in assoluto. Ho trascorso poi un anno con Maran, persona eccezionale con cui ho avuto un rapporto splendido. Entrambi non li dichiarerò mai".
Ora, invece, hai Moriero che, insieme a Bisoli, è ritenuto il tecnico più sorprendente di questa B
"Moriero è molto preparato, lo dimostra il fatto che ha fatto due campionati in C e col Crotone ha vinto con una squadra che, forse, non era neanche delle migliori. In questi risultati a sorpresa un merito è anche del tecnico".
Sul campo, tecnicamente, come ti descrivi?
"Sono una prima punta anche un po' atipica. Mi metto al servizio della squadra, faccio molto movimento e faccio della forza fisica un aspetto importante. Non sono di certo uno che segna molto e aspetta l'occasione".
Fuori dal campo, invece, come sei?
"Ho pochi interessi, quando sono fuori dal campo cerco di staccare del tutto. Vivo con la famiglia e non ho grossi pensieri, sto bene a casa con mia moglie e mia figlia".
Oggi il Frosinone non gioca, guarderai le altre o starai appunto con la famiglia?
"Domenica pomeriggio di solito si sta a casa, ma comunque questo è il mio lavoro e guardo le partite perché mi piace. Cercare di staccare significa non parlare a casa di quello che succede in spogliatoio, non è necessario, ma mi piace seguire le partite e ogni settimana seguo la A o le coppe. Oggi c'è la B e seguo ben volentieri non avendo altri particolari hobby".
Secondo molti questa B non ha molta qualità, tu condividi?
"Queste sono parole di tecnici che non voglio commentare, ma con l'avvento di giovani come Conte, lo stesso Moriero o Bisoli ci può essere meno qualità nel singolo, ma maggiore spettacolo in campo. Secondo me quest'anno è tornato un certo tipo di campionato, forse negli ultimi anni poteva essere un po' più scadente. Chi viene allo stadio vede bellissime partite, forse più in B che in A".
Un tuo pronostico su questo campionato?
"Un campionato livellato, se il Torino vuole può raggiungere la A senza problemi. Alla lunga i veri valori vengono fuori, ora sono passati solo due mesi ed è presto per guardare la classifica. Non dico sia bugiarda, ma il passato mi insegna che squadre partite forti poi a volte non sono arrivate in fondo se non hanno un organico all'altezza della situazione. L'unica squadra che ha la certezza è il Torino stesso, anche la Reggina sta facendo fatica e i fatti lo dimostrano. Secondo me sono talmente in ritardo che difficilmente riusciranno a conquistare un posto tra le prime".
Oggi non si giocheranno quattro partite, per te è un vantaggio o uno svantaggio?
"Non è la prima volta che capita, era già successo a inizio stagione. Può essere un vantaggio per noi nel senso che venivamo da tre sconfitte e una sosta, anche se forzata, potrebbe riordinarci le idee".
Ora è arrivato anche Stellone, una forza in più
"Penso che l'allenatore abbia voluto un ulteriore elemento importante, spero ci possa far fare il salto di qualità".
Il tuo futuro?
"Io non penso al futuro, vivo alla giornata. Ho due anni di contratto e va bene così, per il futuro parla il campo. Ho avuto la fortuna di giocare queste dieci partite e di viverne tante al comando della classifica, il futuro è un problema degli altri".