Roma, Di Francesco: “La vittoria sul Torino deriva da una grande mentalità”

22.10.2017 22:09 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Roma, Di Francesco: “La vittoria sul Torino deriva da una grande mentalità”
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L’allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, in conferenza stampa ha commentato la vittoria con il Torino. Ecco che cosa ha detto:

Possiamo definire la vittoria con il Torino “sporca” perché la Roma ha tenuto i granata pressati nella loro metà campo e a ridosso dell’area, ma negli ultimi venti metri ha sbagliato un po’ magari perché c’erano le scorie della partita con il Chelsea? Comunque tre punti preziosi.

“Condivido pienamente la sua analisi legata al fatto che negli ultimi metri potevamo essere più puliti nell’ultimo passaggio, ma questo si può legare anche al campo che non era perfetto e lo si è visto in alcune situazioni. Abbiamo sbagliato un po’ troppo negli ultimi passaggi, dovevamo chiudere con più decisione tutte quelle palle che sono passate dentro l’area. Questo sì. E’ stata una vittoria importante, non tutte le partite sono uguali e questa è una vittoria che viene da un viaggio lunghissimo, quasi interminabile, da una partita (quella con il Chelsea, ndr) dove veramente abbiamo speso tanto e da tante assenze, ma è stata supportata da una grande mentalità”.

La scelta di Nainggolan da esterno d’attacco è dovuta anche dal fatto che Dzeko non sta bene o da un’idea che le è venuta ieri oppure dal ballottaggio con Under?

“E’ stata un ballottaggio, Under poteva giocare in quel ruolo, ma pensavo che Nainggolan potesse darmi tra le linee qualche cosa in più stando magari un po’ decentrato e con Pellegrini abituato ad aprirsi. E’ stata una scelta che ha dato i suoi frutti in maniera relativa, anche se nel secondo tempo la squadra è cresciuta tantissimo da questo punti di vista. E poi volevo maggiore fisicità sapendo che Under entrando a partita in corso mi poteva dare qualche cosa in più e questo si lega a impattare sulla gara in un certo modo senza avere fretta e la squadra ha accelerato un pochino nella ripresa”.

La posizione di Nainggolan di oggi potrebbe essere ricoperta anche da Schick in futuro? Come giudica la prova di Moreno?

“Sì questo si lega a quello che ha detto, ma si lega anche alle caratteristiche del giocatore e avendo Under, El Shaarawy e Perotti insieme li farei agire in maniera differente, ma con questi giocatori ti puoi permettere di agire in maniera diversa. E’ una forma e un modo per sorprendere gli avversari. Oggi non avevamo tanto il vantaggio della freschezza fisica e mentale, però, mi piaceva mettere così la squadra nonostante non fossimo poco puliti siamo stati aggressivi in avanti e messo fuori gioco gli avversari.
Hector Moreno ha fatto bene dal punto di vista tattico, è stato sempre in partita, ha letto bene certe situazioni e come avevo detto in una precedente conferenza era abituato a giocare molto sull’uomo e adesso gioca sulla linea e questo per noi è importante”.

Che segnale è per la Roma aver mantenuto il contatto con le prime della classifica?

“Noi dobbiamo avere la grande forza di mantenere l’equilibrio. Oggi abbiamo vinto una partita che volevamo vincere come volevamo anche mercoledì. Vi assicuro che non ci sono partite facili e quello che era successo nel secondo tempo con il Napoli e a Londra ci deve dare forza e questa è la continuità di risultati. I segnali se li vedano gli altri, a me interessa quello che arriva dentro la mia squadra, quindi, tutto non tanto per l’ambiente esterno, ma per il nostro ambiente e per far credere ancora di più ai ragazzi nei mezzi che abbiamo. Vorrei sottolineare un altro aspetto: far sentire tutti importanti. E’ quello che voglio. Quando parlavo di due titolari per ogni ruolo non scherzavo e sto dimostrando che ci credo veramente e i risultati ci daranno ragione”.

Kolarov dopo il gol è stato abbracciato da Tomei, ma è accaduto per un motivo particolare?

“M’informerò, ma la prossima volta non si deve più permettere (sorride, ndr). Non lo so, magari si erano detti qualche cosa, queste cose m0interessano in maniera relativa, l’importante è che abbia segnato”.

Al di là degli indubbi meriti della Roma, è rimasto un po’ deluso dalla prova del Torino?

“No, ho guardato molto la mia squadra. Il Torino gioca con quasi quattro attaccanti anche se tre sulla trequarti, ma sono tutti giocatori molto offensivi e noi nonostante questo abbiamo accettato spesso il duello uno contro uno dietro e questo è un segnale di grande forza e a loro abbiamo tolto qualche cosina. Ho visto tutte le partite del Toro che è una delle prime squadre per possesso palla e abbiamo cercato di toglierlo cercando di far rinviare lungo il loro portiere. Questi sono segnali importanti di mentalità. Voi potete trovate demeriti, ma io grandi meriti sul nostro atteggiamento di squadra nonostante non fossimo, come ho detto prima, brillanti. Il Toro ha mezzi importanti e con il Verona poteva vincere ed è stato un pizzico sfortunato nel rimanere in dieci negli ultimi minuti e avrebbe potuto avere qualche punto in più. Mi sembra che sia un squadra che ha mezzi importanti e sono convinto che tante squadre soffriranno su questo campo”.