Quagliarella: "3-4-1-2 schema adatto a varie situzioni. Il Copenaghen non avrà timori"

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Vigilia europea in casa granata. Si preparano gli addobbi, con la speranza che domani Eupalla (il Dio del calcio secondo Brera ndr) porti strenne ben accette come una vittoria casalinga "europea", che manca ormai dal 3-2 contro l'Aberdeen del 20 ottobre 1993. I protagonisti, visto il ventennio di separazione, sono cambiati profondamente, al contrario delle convinzioni, sempre ben in auge come tradizione granata comanda. Lo sa benissimo Fabio Quagliarella che, dopo essere cresciuto nel granata più profondo, ha avuto tempo per farsi un giro nell'Europa che conta e, guarda a caso, affrontare anche il Copenghen, avversario europeo di domani.

"Ai danesi ho segnato un anno fa. - Afferma il numero 27 - Non hanno nulla da perdere e li immagino già alla ricerca del gol senza troppi calcoli. Dobbiamo essere cattivi, ma lucidi."

Tuttavia, lo scugnizzo si abbandona anche a digressioni di carattere personale e tecnico, affermando: "Normale che a un qualsiasi calciatore giocare con una certa continuità aiuti ad acquistare fiducia, a essere più sereno, a entrare in condizione il più in fretta possibile. E’ bello sentirsi protagonisti, lo dico da sempre. Non che non siano importanti quelli che vanno in panchina, ma giocare spesso aiuta a stare meglio e se poi, oltre a questo, arrivano pure i risultati, allora diventa il massimo. Il 3-4-1-2? Questo schema il mister lo ha provato soltanto due giorni prima di Cagliari, non è stata una soluzione testata tante volte prima della gara in Sardegna. Però conoscendo il gruppo e la disponibilità dei giocatori, sempre pronti a eseguire ciò che chiede l’allenatore, ci sono bastati due giorni per capire certe situazioni. Credo sia un modulo che verrà riproposto anche in altre occasioni e in base alle squadre che affronteremo sceglierà su cosa puntare».