Pierfilippo Capello (Deloitte) a Tmw: "La FIFA ha deciso di cambiare il lavoro degli agenti"

06.05.2023 18:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tmw
Pierfilippo Capello
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Pierfilippo Capello
© foto di Federico De Luca

"Il calcio negli ultimi 25 anni è cambiato 4-5 volte, come industria, come fondamenti e come principi. Ma, ameno secondo una certa narrazione, gli agenti lavorano esattamente come prima".

A sostenerlo è Pierfilippo Capello, Head of Sport di Deloitte Legal, che spiega come la situazione cambierà con il nuovo regolamento FIFA.
I procuratori potranno prendere una percentuale variabile dal 5 al 3% (all'aumentare dello stipendio) dal calciatore, stessa situazione se avranno mandato dalla società che compra, il 10% invece dal club che vende. Non potranno, come ora, rappresentare tutte e tre le parti in gioco, si potrà cumulare solo la percentuale del club acquirente e quella del calciatore, se ne sei il rappresentante.

Ma un agente medio piccolo non rischia di scomparire?
"Uno degli scopi della riforma è quello di spingere gli agenti a modificare il modo in cui vedono la propria attività. Per esempio, uno degli scopi dichiarati di questa riforma è quello di fare in modo che gli agenti siano pagati dai calciatori che assistono, e non dalle società. Per come funzionano le cose oggi, non è sempre così ".

Sono i club a pagare gli agenti dei giocatori
"Sì, talvolta in maniera palese e - fino all’entrata in vigore della riforma - lecita, altre volte questo è avvenuto con escamotages che si pongono in un’aera più o meno grigia delle norme. Con le nuove regole questo non sarà più possibile, ma per generazioni i calciatori hanno detto agli agenti: "Io non ti pago, tanto prendi i soldi dai club". Questo cambierà, il nuovo regolamento infatti obbliga il giocatore – e solo lui - a pagare il suo agente. Dobbiamo tenere anche presente che questo è un regolamento "de iure condendo", perchè sicuramente ci saranno piccole o grandi cose che saranno modificate e integrate. Il principio, però, è chiaro: il regolatore vuole cambiare il modo di lavorare degli agenti, sia definendo in maniera precisa nell’interesse di chi lavorano, sia portandoli ad aggiungere nuovi servizi alle loro attività".

Però le grandi commissioni...
"…sono quelle che finiscono sui giornali. Però per ogni operazione da prima pagina ce ne sono centinaia più piccole, ma non è detto che un agente che prende una commissione piccola abbia lavorato meno, o con meno impegno, di uno che riceve un compenso milionario".

In molti pensano che il nuovo regolamento sarà sospeso.
"Intanto parte del regolamento è già in vigore, il resto lo sarà a ottobre 2023. So che molti agenti, in estate, cercheranno di farsi firmare più mandati possibile da club e calciatori, perché il regolamento prevede che tutti i mandati in vigore prima dell’entrata in vigore delle nuove norme sui limiti alle commissioni resteranno validi fino alla scadenza, pensando “oggi mi faccio una riserva di 5-10-50 mandati di società e giocatori, così avrò poi fino a 24 mesi - quanto dura una procura al massimo - in cui capiremo cosa succede, se ci saranno modifiche, integrazioni…”. Anche se è certamente possibile che il nuovo regolamento sia integrato e modificato, la mia sensazione è che la FIFA ha imboccato una strada molto chiara: il modo in cui i procuratori lavorano dovrà cambiare".

A questo punto un agente non potrà collaborare con una società?
"Non credo che succederà; piuttosto, potrebbe diventare sempre più comune che un club abbia solo poche figure di riferimento tra gli agenti, soggetti che avranno un rapporto particolare, o perché no, quasi esclusivo, con il club. Allo stesso modo, alcune proprietà potranno dire: “non vogliamo avere mandati con 10 agenti, ma l’esclusiva di uno che lavora solo per noi a livello internazionale”. Questo potrebbe essere uno sviluppo, tenendo presente che c’è da considerare tutta la normativa sul conflitto di interesse, ma in teoria non è impossibile. Ma sono solo speculazioni, che poi dovranno superare il test della pratica. In realtà, già adesso alcuni club hanno alcuni agenti di riferimento, perché sanno come lavorano queste persone, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello che possiamo chiamare amministrativo e formale".

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