Parma, D’Aversa: “Soddisfatti per la vittoria, il Torino era in condizione psico-fisica ottimale”

10.11.2018 23:30 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Roberto D'Aversa
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Roberto D'Aversa
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Parma, Roberto D’Aversa, in conferenza stampa ha commentato la vittoria sul Torino. Ecco che cosa ha detto:

Buon approccio alla partita, siete andati sul due a zero e poi il Torino ha segnato provando a rimontare. Forse vi è mancato il terzo gol, ma la vittoria è stata meritata anche grazie all’aver sfruttato le vostre qualità migliori e le mancanze del Torino?

“Se dobbiamo trovare un nostro difetto non abbiamo concretato la mole di occasioni che abbiamo creato e questo ha portato ad avere il risultato in bilico fino all’ultimo e può bastare un episodio per compromettere il risultato, ma va anche sottolineata la bravura di Sirigu. Più per demeriti del Torino credo che i miei ragazzi abbiamo costruito delle buone situazioni e sappiamo che la squadra avversaria è molto brava in avanti, ma ha delle difficoltà a coprire lo spazio alle spalle e, quindi, siamo stati molto bravi nella prima mezzora a costruire queste situazioni con il primo fraseggio e con l’essere puliti tecnicamente. Questo ci ha permesso di sfruttare situazioni con giocatori in gamba come Gervinho e Biabiany. Il gol di Inglese è avvenuto con un’azione costruita dal basso di ottima qualità a partire da Gagliolo e a finire con Roberto. Come ha detto giustamente lei, il rammarico è sotto l’aspetto delle occasioni da rete per non aver concretato tutte le occasioni create e perché abbiamo permesso la riapertura della partita nel primo tempo su un fallo laterale. Però torniamo a casa soddisfatti per aver vinto in uno stadio non semplice e nel momento in cui il Torino, secondo me, era in una condizione psico-fisica ottimale, quindi, va fatto un plauso a questi ragazzi”.

Rispetto alla scorsa partita ha cambiato sei undicesimi, vuol dire che ha una rosa più ampia di quello che si dice?

“Ma sì, è chiaro che quando iniziano a essere disponibili più giocatori si ha la possibilità di schierarne anche altri. Scozzarella non so da quanto tempo non faceva una partita dall’inizio e credo che abbia disputato un’ottima gara. Per una squadra come la nostra è importante, è fondamentale avere un giocatori che magari sappia verticalizzare nel momento in cui si recupera la palla, mentre nelle ultime partite avevamo avuto la lacuna di perderla immediatamente. La qualità di Matteo ci permette di guadagnare campo e di andare a fare male agli avversari. Bastoni è un giocatore che volevo già utilizzare prima, ma rientrava di un infortunio, negli allenamenti spinge molto e pur essendo un 99 è un calciatore che arriverà ad alti livelli. L’allenatore in base a ciò che vede in allenamento decide, Biabinay ha dimostrato di stare bene, Matteo ha dimostrato di essere un ottimo giocatore anche per la serie A ed è chiaro che quando si dispone di giocatori come Grassi e Inglese che portano a uno step successivo e a fare il salto di qualità è tutto più facile. Un allenatore non inventa nulla, ma in base agli allenamenti e alle squadre avversarie sceglie gli undici in quel momento ideali”.

Oggi si è visto il Parma più bello della stagione?

“Considerando che abbiamo portato a casa i tre punti sì, ma ci sono state anche altre prestazioni dove si è fatto bene con il Genoa e in casa con la Juventus, però, spesso e volentieri i giudizi sono dati in base a risultato e, quindi, oggi si è vinto e sicuramente si è fatta un’ottima prestazione. Noi dobbiamo, però, sempre analizzare le partite con il massimo equilibrio indipendentemente dal risultato”.

Diciassette punti …

“Siamo a più dieci dalla salvezza”.

Dicendo questo ha già risposto. Un regalo al nuovo presidente?

“Sì, mi fa molto piacere, come ho detto in conferenza stampa ieri, per il nuovo presidente, Pietro Pizzarotti, e anche per tutta la proprietà italiana che ha sempre dimostrato vicinanza, passionalità e amore verso questo club e nei confronti della città. Quindi, questa vittoria va dedicata a lui e a loro e, soprattutto, ai tifosi che ci hanno seguito e anche a quelli che non hanno avuto la possibilità di entrare allo stadio. Credo che questa proprietà meriti le migliori fortune perché da quando sono qui ha dimostrato, pur essendo in tanti, di farmi lavorare in maniera serena e tranquilla e mi ritengo fortunato da questo punto di vista”.

Oggi porta a casa tre punti e tanti complimenti perché si è capito che questa partita a scacchi l’aveva studiata e, come aveva detto, che i cambi sarebbero stati fondamentali così come i titolari.

“Sì, ma è normale che se si porta a casa il risultato la squadra che si è mandata in campo è quella giusta e anche i cambi lo sono, invece, quando non si porta a casa il risultato succede il contrario. Per le nostre caratteristiche nel momento in cui dobbiamo fare e contenere un risultato abbiamo la possibilità di farlo con i subentranti, ma non è semplice subentrare. La volontà di ogni singolo giocatore è quella di voler fare bene, oggi Ceravolo, Gazzola e Deiola sono entrati bene, ma quando magari si fanno i cambi per cercare di cambiare il risultato è un po’ più difficile, però, non c’è la volontà di non fare bene. Si guarda sempre a ciò che avviene in campo e l’allenatore non regala niente a nessuno e non nega niente a nessuno, tutto quello che un giocatore guadagna è perché l’ha dimostrato in settimana. Mi fa piacere la prestazione di alcuni giocatori che hanno giocato di meno e vuole dire che il lavoro quotidiano e settimanale paga sempre”.

Il Parma ha fatto vedere tanta qualità dal punto di vista della prestazione, del gioco e delle individualità, ma che cosa sta nascendo? Che cosa state costruendo?

“Questa domanda andrebbe fatta alla società perché è iniziato questo percorso prima ancora che arrivassi io, sono partito dalla serie D e in tre anni sono riusciti a portare la squadra in serie A. Come ho detto all’inizio del campionato, come sono stati bravissimi a riuscire in una cosa che non era riuscita mai a nessuno, dobbiamo essere altrettanto bravi a mettere la ciliegina sulla torta e a ottenere la salvezza, che valorizzerebbe tutto quello che si è fatto in questi anni. Il merito va rigirato alla società e al direttore sportivo. Ancora di più se poi si ripensa a quest’estate quando fino a una settimana prima che iniziasse il campionato non sapevamo in quale categoria avremmo giocato e, quindi, a quali siano state le difficoltà della società e del direttore sportivo per costruire la squadra. Noi cerchiamo di lavorare quotidianamente e abbiamo la fortuna, non solo per chi è qui da diversi anni ma anche per chi è appena arrivato, di avere un senso di appartenenza un po’ trasmesso dalla società e un po’ trasmesso da Alessandro Lucarelli, che se anche ha smesso di giocare è rimasto con noi. La bravura della società sta nel scegliere ancor prima del giocatore la struttura dell’uomo. Penso che alla fine questo per raggiungere qualsiasi obiettivo sia la cosa importante, quindi, quello che dobbiamo fare è: non sentirci appagati e continuare a vivere questo sogno se si pensa a quest’estate. La strada è ancora lunga, quindi, dobbiamo essere bravi a continuare a lavorare, a cercare di toglierci delle soddisfazioni e a non sentirci appagati”.