Newsletter Fede-Sport di Carlo Nesti – Dicembre 2015 – Qatar – Il doppio potere dello sport
Il mondo dello sport non deve mai dimenticare il suo doppio “potere”.
I valori di base, come il rispetto dell’avversario, che equivale al rispetto del prossimo, il concetto di squadra, che favorisce l’aggregazione di uomini di lingua, pelle, etnia e religione diversa, e l’osservanza delle regole, che equivale all’osservanza della legge, educano e uniscono.
L’enorme amplificazione mediatica, attraverso carta stampata, radio, televisione e Internet, può servire per lanciare messaggi forti, nel momento in cui altri non ci riescono.
In tempi neanche troppo lontani, lo sport, quando unì, avvicinò Stati Uniti e Cina, mediante una sfida di ping pong, e quando divise, allontanò Stati Uniti e Unione Sovietica, mediante i boicottaggi olimpici degli anni Ottanta.
Sul piano calcistico, la questione Qatar, finora, è passata in secondo piano, ma dovrà, necessariamente, essere dibattuta, proprio perché rientra in questi contesti.
Da una parte, stiamo parlando di una nazione che, con formule più o meno dirette, è proprietaria del Paris Saint Germain, sponsorizza il Barcellona, e soprattutto, organizzerà i Mondiali del 2022.
Dall’altra, i ricchissimi paesi del Golfo, fra i quali lo stesso Qatar, assicurano all’Isis donazioni per 40 milioni di dollari.
Approfittando degli scandali, all’interno della Fifa, e cioè del massimo ente calcistico, facciamo in modo che questa sia una ulteriore, grande occasione, per eliminare i “doppiogiochisti”.
Quando sono in ballo le vite umane, difese democraticamente e spiritualmente, la risposta deve essere perentoria, senza vie di mezzo, come ci ha insegnato Gesù. “Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno (Mt 5,37)”.
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