Nesti, Toro al buio
Il Toro si è scordato come si vincano le partite proprio sul più bello. Dopo aver innestato la quarta (affermazione di fila) contro la Triestina ed essere arrivato ad un passo dal secondo posto, la squadra di Colantuono si è fermata: due sconfitte esterne e due pareggi casalinghi consecutivi hanno fatto dire addio al sogno della promozione diretta e adesso ci sarà da sudare anche per centrare i playoff.
Il calendario non sembra impossibile, anche se gli impegni esterni con Sassuolo e Mantova appaiono delicati, ma a destare preoccupazione sono le condizioni generali di una squadra che sembra arrivata a corto di energie nella volata finale. E se alle assenze che hanno caratterizzato la trasferta di Crotone si aggiungono la papera di Sereni e gli errori di Colantuono, che ha scelto una formazione insensata e iper offensiva, con Gasbarroni seconda punta (ruolo mai ricoperto in tutta la stagione) che si è divorato un paio di gol clamoroso, il quadro è completo. La ciliegina sulla torta l’ha messa Leon, rimediando l’ennesima espulsione di un campionato da dimenticare, nel quale l’honduregno sembra volersi preservare in vista del Mondiale.
Sabato prossimo contro il Gallipoli i tre punti sono d’obbligo per non buttare a mare la rimonta dei mesi scorsi e vanificare anche l’obiettivo minimo dei playoff, ma la sensazione è che il Toro abbia visto passare il treno giusto senza riuscire a prenderlo. E adesso tutto diventa tremendamente difficile, con il Grosseto (maltrattato in entrambe le partite di campionato) su cui fare la corsa per il sesto posto, senza dimenticare che è rientrato anche l’Empoli e pure il Crotone ci crede. A maggio servirà di nuovo il Toro di febbraio e marzo, con un allenatore meno nervoso e più lucido nelle sue scelte.