Nesti Channel - Torino: preoccupiamoci!
Sette partite senza sconfitte avevano illuso, ma dopo due ko di fila ecco riemergere le solite preoccupazioni. Il Toro è terzultimo da solo, dietro due lunghezze dal Bologna, staccato dal Chievo.
La cosa che più preoccupa non è la classifica, quanto l'atteggiamento e il gioco della squadra, specie se comparato a quello delle altre contendenti alla salvezza. Prendete il Chievo Verona. A Natale era praticamente spacciato, mentre in questo 2009 è protagonista di un'impressionante ruolino di marcia, arrivando, a dieci giornate dal termine, a lasciare la zona retrocessione. Eppure la rosa dei gialloblù non è qualitativamente superiore a quella del Toro.
La differenza, sostanziale, è l'atteggiamento dei clivensi, sempre col coltello fra i denti, come chi dovrebbe salvarsi e giocandosela a viso aperto su ogni campo, consapevoli di avere poco da perdere. La cosa che balza maggiormente all'occhio sono le vittorie in trasferta, che continuano a fioccare e a pesare. Tutto ciò che manca al Toro: molle, quasi rassegnato agli eventi; poco propositivo e per questo mai vincente fuori casa, unica delle 20 squadre di serie A.
La partita di Bergamo ha mostrato tutti i limiti che già conoscevamo. All'Azzurri d'italia si è assistito a uno spettacolo desolante. Una conclusione di Bianchi dopo pochi minuti, poi il nulla più assoluto, prima di un tentativo di Abate a risultato compromesso. Rispetto alle ultime trasferte la differenza è che a segnare prima sono stati gli avversari. Questo avrebbe dovuto costringere il Toro a esporsi e cercare il pareggio. Cosa che non è avvenuta, mettendo così in evidenza le carenze offensive. Nelle altre gare invece, l'andamento della partita aveva favorito il gioco del Toro: contro il Cagliari si era riusciti a resistere sullo 0-0, mentre con Inter e Lazio i granata erano passati in vantaggio per poi cercare di difenderlo. Solo col Lecce, squadra ancora più in difficoltà, abbiamo assistito a una bella rimonta.
Tuttavia, nella conferenza stampa odierna Novellino ha manifestato fiducia nella squadra e soprattutto in Rolando Bianchi. Nella resurrezione dell'ex Reggina Novellino prende ad esempio Pellissier del Chievo, protagonista con i suoi gol in questa seconda fase di stagione dopo un inizio negativo. Il tempo, però, stringe e il buon Rolando, finora solo 4 reti, non si è mai dimostrato all'altezza. Ancor più preoccupante pensare che non ci siano alternative: Stellone non riesce a buttarla dentro da tempo e comunque non si è mai dimostrato un grande finalizzatore, Ventola si è rivelato una semplice comparsa. Se in più aggiungiamo i malanni di Rosina e un Gasbarroni fuori condizione la situazione che emerge è a dir poco preoccupante.
L'occasione per risalire è domenica contro la Sampdoria che, al contrario del Toro, ha i suoi attaccanti, Cassano e Pazzini, in splendida forma. Dovesse andare male i fantasmi di un ennesimo cambio in panchina inizierebbero a materializzarsi. Anche se, con lo stato attuale della rosa a salvare la squadra non ce la farebbe nemmeno un mago.