Marino: "Tavecchio aveva scelto Lippi, che a sua volta ha portato Ventura"
Ai microfoni di TMW Radio Night Show, Pierpaolo Marino ha parlato del momento difficile del calcio italiano: "Mi aspettavo le dimissioni di Ventura? Io l'ho detto agli amici con cui guardavo la partita: era chiaro già dal momento in cui è venuto davanti alle telecamere. Lo conosco, non è il tipo che regala soldi, anche davanti a figure del genere, dove ognuno avrebbe fatto un gesto simile. Sarebbe stato un modo di evitare alcune antipatie che si creano negli italiani, anche tra chi di solito non guardano il calcio. I mondiali aggregano le famiglie e lo spirito nazionalistico: li guardano tutti. Avrebbero rappresentato un atto di umiltà e di dolore. Tavecchio? Sono stato uno dei primi elettori e non ho difficoltà a dirlo. È un uomo dei numeri, un amministrativo: non ho vissuto l'ingaggio di Ventura, ma non è stato il responsabile di questa scelta. La mancata qualificazione dipende da quella scelta sbagliata: Ventura è un maestro di calcio per le squadre medio-piccole, in nazionale non si insegna calcio ma vanno creati blocchi che giochino coi moduli più usati dai club in campionato. È un compito che sembra facile da descrivere, ma poi se hai la presunzione di insegnare calcio in pochi giorni ti fai male. Tavecchio non ha scelto Ventura. Aveva scelto Lippi, che ha portato Ventura. L'errore vero è stato quello del paradosso del conflitto di interessi non rilevato al momento dell'ingaggio di Lippi. Ventura doveva essere l'allenatore di Lippi. Quest'ultimo poi è dovuto andare via e Tavecchio s'è ritrovato con l'assistente di Lippi in panchina. Ha fatto buone cose, capisco che si chieda perché dovrebbe andarsene, visto che Ventura non l'ha portato lui. Capisco più Tavecchio e non Ventura che negozia con la vile moneta il disastro".