Mamma Zaniolo sull'esclusione azzurra: "Meritata, è d'accordo anche lui"

03.09.2019 11:55 di  Claudio Colla   vedi letture
Mamma Zaniolo sull'esclusione azzurra: "Meritata, è d'accordo anche lui"
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Escluso dai convocati azzurri per la mancata ottemperanza al regolamento dello scorso ritiro, sorte toccata anche all'ex-Juve Moise Kean, Nicolò Zaniolo, giovanissima e già controversa stella di casa Roma, ha anche subito i fischi della Curva Nord, in occasione del derby di domenica. La madre del classe '99, Francesca Costa, più volte espostasi ai media per parlare del figlio, divenuto celebre sulla scia delle ottime prestazione della passata stagione, ha così parlato, ad ampio raggio, ai microfoni di Sport Mediaset: 

"Innanzitutto chi continua ad attaccarmi non ha capito il senso del mio post (“Agli insulti cantati da individui così educati, di cui le madri saranno orgogliose, tu hai risposto sul campo nel miglior modo possibile", le parole pubblicate dalla Costa): io parlavo a mio figlio, e solo a lui; volevo sottolineare quanto avesse avuto le p***e , è stato il miglior è in campo nonostante questi cori maleducati. Non lo sto certo difendendo, non ne avrebbe bisogno; ma volevo ringraziarlo, mi rende orgogliosa. Volevo dirgli che ha le spalle larghe, e che penso possa affrontare qualunque cosa, se non si fa scalfire da migliaia di persone che insultano sua madre. Io ingombrante? È allucinante che mi dicano che voglio diventare famosa alle sue spalle, questo è inaccettabile. Instagram non è un lavoro, è semplicemente il mio spazio social, come tutti ne hanno almeno uno. Pubblico foto banalissime, che possono piacere o meno, ma l’ho sempre fatto. Sono gli altri che hanno creato questa situazione: forse, se mi seguissero meno non ci sarebbe alcun problema. Io rispondo a tutti, senza problemi. Non ho nulla da nascondere, né di cui vergognarmi; e non ho la presunzione di non rispondere perché mi sento 'migliore'. Mi fa sorridere quando mi dicono che Nicolò potrebbe soffrirmi: mio figlio soffre di più a sentire un coro contro sua madre. Dicono che Nicolò disapprovi le mie foto, ma non è vero, se lo sono inventato. Dicono che devo pensare a fare la mamma: ma chi sono loro per giudicarmi? Io faccio la madre 24 ore al giorno, vivo con lui, lo seguo, lo accompagno dove serve, e quando Nicolò non è impegnato con la squadra praticamente sta sempre con me. Dedico la mia vita a lui: anzi, è l’altra mia figlia che casomai potrebbe lamentarsi, visto che è lontana. Ma io sono questa, più mi criticano e più insisto. Entrando in macchina, si è girato verso suo padre e gli ha chiesto: 'Ma i cori alla mamma?i Aveva la faccia di chi voleva dire 'è stata tosta', ma io gli ho detto subito che era stato bravo, che era come se non li avesse sentiti. Mi scrivono che quegli insulti sono partiti in risposta a un fallaccio commesso da Nicolò: mi limito a dire che c’erano arbitro e Var a giudicare e che i cori li intonavano già nel pomeriggio a Ponte Milvio. Li chiamano sfottò, ma gli sfottò sono altri. Mi dicono: 'Ci sono sempre stati', ma non per questo sono giustificabili. Io uso molto l’ironia, e con mio marito ci abbiamo riso su. Ma non è certo simpatico, mi dispiaceva per mia figlia. Poi le abbiamo un po’ spiegato e…pazienza. Ma un ragazzo di 20 anni che non si fa deconcentrare da una cosa così, per me resta un vanto".

"La Nazionale? Un po’ ce lo aspettavamo. Se non ti meriti la Nazionale è giusto che tu non ci vada, e se questo ti fa crescere ,ben venga. Anche io lo punivo da piccolo, e una punizione così, penso che serva. Lui dice che è giusto così. Ovviamente gli spiace, la Nazionale maggiore è un vanto, ma la decisione è autorevole. È felice anche di poter dare una mano a Mister Nicolato, il CT dell’Under-21, che praticamente lo ha scoperto, e per cui nutre grande riconoscenza. E non credo che sarà in camera con Kean stavolta (ride)…dopo il derby era molto motivato. Anche la sera prima di giocare era carichissimo, e quando venivamo via dall’Olimpico continuava a dire al papà quanta adrenalina gli lasciassero partite come quella contro la Lazio. Sono felice che sia rimasto a Roma, felice che questo allenatore stia facendo crescere la sua autostima, che l’anno scorso, verso la fine, aveva invece un po’ perso. Erano successe troppe cose, a fine stagione è arrivato il conto. Oltre che fisicamente, psicologicamente. Andando via Di Francesco, la situazione è cambiata: DiFra era il 'suo' mister, l’altro (Ranieri, ndr) no. Ma ci sta, non tutti gli allenatori sono uguali. Ora mi racconta che sta bene con i compagni, che si sente 'più giocatore', più consapevole. L’anno scorso doveva un po’ trovare la sua strada, oggi si sente importante, sa di doversi prendere delle responsabilità – e la reazione ai cori è per me una conferma. Se è maturato? Datemi ancora un po’ di tempo, siamo ancora troppo vicini all’estate…di sicuro è molto determinato. Ora, ad esempio, segue anche una dieta specifica".

"Roma per la prima volta senza senza Totti e De Rossi? Nicolò era legatissimo a Daniele, che per lui è stato un po’ come un fratello maggiore. Lo consigliava, e, anche quando mi hanno scippata, è stato lui ad accompagnarlo subito da me. Da De Rossi si sentiva 'protetto', e da parte sua Daniele, fin dal primo messaggio scritto a Nicolò, il primo giorno di lavoro con la prima squadra, lo ha fatto sentire come uno di famiglia. Totti era già dirigente, aveva un ruolo diverso. Totti? Intanto gli abbiamo preso la casa… lì ci troviamo bene, ci piace moltissimo. Ho solo un desiderio per questa nuova casa: starci tranquilla. Non sarei tornata a a vivere dove eravamo prima, avrei associato quella casa a quel brutto episodio dello scippo. Ho preferito cambiare. Io la penso come Totti: Nicolò deve ancora dimostrare tutto, e lui dice 'magari essere una briciola di quello che è stato Totti'. Non si sente assolutamente 'arrivato', ma lo lascerei al suo percorso. Nicolò è Nicolò, i paragoni mi sembrano fuori luogo".