Lazio-Torino, non è prevalso il buon senso
La Lazio ha rispettato il regolamento presentandosi in campo, così come ha sottolineato il ds dei biancocelesti Igli Tare: "Noi abbiamo rispettato il regolamento, siamo venuti allo stadio. Ora aspettiamo stando 45 minuti qua da regolamento, poi lasciamo tutto in mano agli organi competenti”.
Il comunicato ufficiale n. 51 del 2 ottobre 2020 prevede chiaramente che: “Qualora uno o più calciatori dello stesso club risultassero positivi al virus SARSCoV-2 la gara sarà disputata purché il club in questione abbia almeno tredici calciatori disponibili, di cui almeno un portiere”. Il Torino arriva a questa disponibilità di giocatori, in linea con la regola UEFA. E non c'erano neanche le condizioni per un rinvio della gara, il famoso bonus. Che il Torino, regolamento alla mano non si è “giocato” con la gara col Sassuolo.
Il regolamento della Serie A è abbastanza chiaro quando recita: “qualora, in un arco temporale di sette giorni consecutivi, dieci o più calciatori del club dovessero risultare positivi al virus SARS-CoV-2, il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A disporrà automaticamente il rinvio della prima gara utile nel quale sarà impegnato il club”. Il punto 5 prevede poi che il rinvio sarà concesso a ciascun club una sola volta nel corso della stagione. I calciatori granata risultati positivi, come noto, sono stati in totale otto, quindi non c'erano le condizioni per il rinvio, peraltro automatico e non “a chiamata” del club interessato, contro la Lazio. E neanche contro il Sassuolo
Ma c'è da considerare il cosiddetto gentlemen’s agreement e il relativo buon senso. Contro il Sassuolo è stato decisivo un accordo tra i club, pur non certificato ufficialmente. Nel comunicato della Lega si disponeva il rinvio di Torino-Sassuolo, del resto, non si fa alcun riferimento all’esplosione di un cluster o al contagio. Norme alla mano, anche quel rinvio non sarebbe stato possibile senza questa intesa e il ricorso al buon senso. Lo stesso accordo però è mancato tra Lazio e Torino, e il consiglio d’urgenza convocato dallo stesso Dal Pino non ha dato l’esito sperato. Le regole sono state rispettate, non così il buon senso, e anche dal precedente di Juve-Napoli.