L'Ancona vola e il suo motore è De Falco
De Falco fa volare l’Ancona. E’ il regista della squadra marchigiana e giornata dopo giornata continua a mostrare tanto impegno e tanta qualità. De Falco, insieme a Catinali, detta tempi e verticalizzazioni di una squadra che tra le mura amiche fa registrare 6 vittorie e un pareggio.
Dopo il fallimento dell’Ancona nel 2004, De Falco è tornato per restare nella sua città natale. Ha 23 anni ha già un importante passato nelle nazionali giovanili (Under 17, 18 e 19) e ha debuttato in A grazie a Sonetti. "Ho esordito a San Siro, contro il Milan, poi vidi in tv Studio Sport, il fermo immagine-copertina di Kakà che scattava e io a rincorrerlo, contrastarlo, capii che avevo coronato un sogno", racconta Andrea De Falco.
Il centrocampista è seguito spesso dal d.s del Chievo (società da cui è in prestito), Sartori. "Non dico di essere già pronto per la A, di sicuro sono cresciuto, migliorato, potrei giocarmela - spiega il centrocampista marchigiano - Mi trovo davvero bene qui e per il momento tutto sta girando al meglio. I tifosi ci stanno vicini e sarebbe un guaio fare male tra la propria gente".
L’Ancona è seconda in classifica a un solo punto di distanza dal Lecce capolista e sembra non volersi fermare qui. "Per il modulo di Salvioni, i centrali di centrocampo sono importantissimi - spiega De Falco - vuole la squadra corta, capace di verticalizzazioni fulminee. Le prime vittorie, specie in casa, arrivavano anche per i palloni rubati a centrocampo e lancio immediato alle punte. Un passaggio e via. Salvioni? Di lui mi rimangono i mille movimenti offensivi da attuare in campo. Facciamo tanta tattica con possesso palla, la sua vena offensiva mi è entrata dentro".