Kean, trionfo personale e generazionale. E avvicina il record di un ex-granata
Partecipante di primo piano alla festa del gol celebrata ieri sera, nell'ottavo di andata di Champions League, Moise Kean, quasi ventunenne punta del Paris Saint-Germain, entra negli annali, per aver firmato una delle quattro reti per mezzo delle quali i colossi francesi hanno espugnato il Camp Nou. Accanto all'epocale tripletta firmata di Kylian Mbappé, e al pallido gol della bandiera di Leo Messi, il classe 2000 di scuola Juventus contribuisce all'emersione di un tema dai contorni storico-sociali, ben oltre il mero dato calcistico: la generazione Z, i cosidetti zoomer, ovvero i nati nella seconda metà degli Anni '90 e lungo l'intero decennio 2000, sembrano ormai pronti a ereditare in tutto e per tutto i vertici del calcio dai millennial (ovvero i nati tra l'inizio degli '80 e la prima metà dei '90), e a dare il via in tutto e per tutto al loro predominio generazionale. Un evento, dunque, di forte portata simbolica, che pone i Messi, i Cristiano Ronaldo, ma anche i Lewandowski, gli Ibrahimovic, i Benzema, i Modric, i Cavani, gli Agüero, sul percorso che prelude all'antonomastico viale del tramonto.
A margine, un dato suggestivo: Kean, all'età di vent'anni, undici mesi, e diciannove giorni, è il terzo giocatore italiano più giovane della storia a segnare nella fase a eliminazione diretta della Champions League. L'ex-Everton avvicina così il detentore di tale record, Nicolò Zaniolo, a segno due anni fa contro il Porto, e l'immediato secondo, l'ex-granata Nicola Ventola, che nel 1999, da speranza di casa Inter, trovò la soddisfazione personale contro il Manchester United.