Juventus, uno stadio alla torinese

05.03.2009 12:00 di Raffaella Bon   vedi letture
Juventus, uno stadio alla torinese
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Sarà uno "stadio alla torinese", più che uno stadio all'inglese. La definizione è dell'ad bianconero Jean Claude Blanc, alla presentazione dell'accordo tra la Juventus e la Conad, che vedrà il colosso della distribuzione alimentare titolare dei diritti di gestione delle aree commerciali esterne del nuovo stadio bianconero.
Un investimento di oltre 90 milioni per la Conad, che ne ha pagati 20 alla Juventus per la cessione dei diritti commerciali, più una decina al Comune di Torino per gli oneri di urbanizzazione. Un investimento che produrrà posti di lavoro: 3000 a tempo determinato per due anni, nel cantiere messo in piedi per la totale riedificazione del vecchio Delle Alpi, 800 fissi in futuro, tanti saranno gli impiegati del centro commerciale.
Non basta: ci sono ancora altri 8mila metri quadrati di spazio da cedere ad altro partner, che ovviamente non sarà un concorrente nel settore della grande distribuzione alimentare. I tempi: il 20 marzo inizieranno i lavori di demolizione esterna; ad aprile ci sarà la firma per lo sponsor che darà il nome allo stadio e a ottobre inizieranno i lavori interni, che dureranno meno di due anni, per consegnare l'impianto nel luglio del 2011. "E' lo stadio più autonomo e integrato d'Europa", ha spiegato Blanc, intendendo dire che l'impianto potrà funzionare 7 giorni su 7 indipendentemente dal calcio e che tra la parte prettamente sportiva e quella commerciale non ci saranno barriere di sorta, cioé chiunque voglia vedere la partita potrà al tempo stesso fare la spesa o mangiare o intrattenersi in compagnia in ogni area.
Solo la Prefettura deciderà, in caso di partite a forte rischio, di vietare la somministrazione di bevande alcoliche, caso per caso. E' una sfida innovativa, il primo esempio in Italia, che secondo Blanc lancia anche un modello di sicurezza e vivibilità: "Comincia di qui la nuova storia del calcio, un calcio verso il quale sta andando tutto il mondo, con stadi a dimensione umana, senza violenza e come uno spettacolo vero e proprio, da fruire da parte della famiglie", come ha ribadito Jean Claude Blanc.