Joe Hart: "I tifosi granata erano a Wembley per me, mi fanno sentire speciale"
Joe Hart ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Stampa, queste le dichiarazioni più significative: “Qui in Italia mi ha sorpreso Il pubblico, in casa è uno spettacolo. Sono molto grato ai tifosi perché spendono soldi e tempo per venirci a vedere e io cerco di restituire emozioni, di dimostrare che loro sono parte della squadra. C’erano tifosi del Toro anche a Wembley: ho sentito il mio nome e non mi aspettavo quell’accento. Mi sono girato di scatto e c’era questo gruppetto di scatenati che roteava le sciarpe del Toro. Mi sono sentito speciale”.
Conosceva il Toro prima di approdare in granata: “Conoscevo la sua storia, la grandezza del passato, ma mi sono documentato: ho capito che Superga è un ricordo vivo anche se è successo negli Anni Quaranta. Ho visto che sono stati in Europa League di recente e che quindi l’Europa è una dimensione a cui puntare. Poi ho studiato Mihajlovic: Mi piace il modo in cui insegna calcio. Così come è molto esplicito se qualcosa non gli va, è altrettanto generoso nei complimenti. Ha trovato un modo sano di mettere pressione. Crede in noi e ce lo manifesta”.
“Chi mi ha convinto a venire qui al Toro? Sono onesto, è successo tutto velocemente e non avevo tante scelte davanti. Ma sono grato a questo club che mi ha dato una grande chance di poter giocare e di farlo in una realtà seria e ambiziosa. Il rapporto con Guardiola? Se sono qui è perchè non c’erano altre strade. Ho detto sì al Toro perchè ho sempre guardato calcio italiano in TV, poi sono stato a Torino prima e mi è sempre sembrata intrigante, ho parlato con persone di cui mi fido, tra loro Vieira che aveva vissuto qui. Lui sapeva che avevo bisogno di giocare e ha capito che avevo bisogno di una squadra seria”.
Sul futuro suo e di qualche compagno in vetrina in questo momento: “Belotti ha estimatori in Inghilterra? Non mi ha detto nulla e non saprei cosa rispondere. Teniamocelo ben stretto. Su di me posso dire che voglio godermi questa stagione. Al futuro non ci penso”.
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